CARABINIERI
A notte fonda, dopo aver forzato la porta d’ingresso di una tabaccheria si sono introdotti all’interno ed hanno asportato tabacchi, gratta e vinci ed altri prodotti esposti, per un valore di oltre 20mila euro. Le indagini condotte dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Borgo Val di Taro hanno portato all’identificazione dei due presunti responsabili del furto. Un 49enne ed un 38enne che secondo la ricostruzione dei Carabinieri facevano parte di una “batteria” dedita alla consumazione di furti operante nel nord Italia.
L’episodio risale ad oltre un anno fa quando un 49enne ed un 38enne di origini rumene, con un curriculum criminale di tutto rispetto, hanno messo a segno un “colpo” in una tabaccheria sita nel borgotarese e l’indagine è terminata con una denuncia in stato di libertà alla Procura della Repubblica a carico dei due ritenuti responsabili del reato di furto aggravato.
Nello specifico, il titolare del negozio aveva denunciato che ignoti, durante la notte, dopo aver forzato la porta d’ingresso della sua attività, avevano asportato tabacchi e gratta e vinci per un valore di oltre 20.000 euro.
La vittima, dopo aver fatto la conta dei danni, si è rivolta ai Carabinieri dell’Aliquota Operativa dove ha sporto denuncia.
I militari hanno dato il via alle indagini, acquisendo le immagini registrate dalle telecamere di video sorveglianza poste nelle vicinanze del negozio che fornivano fin da subito alcuni spunti investigativi particolarmente significativi.
Le video camere avevano ripreso l’intera scena compresi i volti dei protagonisti, ai quali i Carabinieri dell’aliquota Operativa ora dovevano dare un nome ed un cognome.
Estrapolati i fotogrammi ritraenti i due, inseriti nelle banche dati in uso all’Arma dei Carabinieri, il sistema estrapolava una ridda di nominativi con caratteristiche fisiche simili a quelle dei due ripresi dalle telecamere.
Gli sforzi investigativi sono stati molteplici, ma alla fine i Carabinieri hanno dimostrato con elementi probatori univoci e concordanti che quelle due facce apparse nei video e quei due nomi forniti dal computer sui quali i militari hanno sapientemente indagato erano i presunti autori del furto. I due non erano certo due sprovveduti né tantomeno improvvisati perché con sapiente pianificazione hanno individuato l’obiettivo da colpire in un piccolo comune dell’appennino a centinaia di chilometri dalle loro residenze, a dimostrazione della ramificazione che la batteria poteva vantare in tutto il nord Italia.
Al termine degli accertamenti, sulla scorta degli elementi probatori acquisiti i due rumeni sono stati denunciati in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Parma perché ritenuti i presunti responsabili di furto aggravato.
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