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Fiazza non si dimette da sindaco, Fontevivo evita il commissario

Una volta in Regione, sarà dichiarato decaduto. La sua vice guiderà il paese

Fiazza non si dimette da sindaco, Fontevivo evita il commissario

di Chiara De Carli

10 Dicembre 2024, 12:19

Fontevivo L’elezione del sindaco Tommaso Fiazza a consigliere regionale, non seguita né dalle dimissioni da primo cittadino né dalla rinuncia al ruolo in Regione, ha lasciato ancora aperta la questione del nome del sesto consigliere parmigiano che entrerà nel parlamentino di viale Aldo Moro.
Le due cariche per cui Fiazza è stato eletto dai cittadini sono infatti incompatibili tra loro e sarà quindi necessario, per proseguire, fare una scelta o attendere i tempi tecnici perché sia il consiglio comunale a rimuovere il sindaco. Non essendo arrivate le dimissioni, che avrebbero immediatamente portato in municipio un commissario prefettizio, giovedì sarà il consiglio comunale a dare l’avvio alla procedura di decadenza del primo cittadino. Un atto che non avrà comunque un riscontro immediato: grazie alle tempistiche previste dai vari passaggi formali – ovvero altri tre passaggi in consiglio con un intervallo di 10 giorni uno dall’altro per consentire al sindaco di «rimuovere» la causa di incompatibilità e per la verifica degli atti -, trascorrerà ancora circa un mese prima che la guida dell’Ente passi nelle mani della vice Enrica Cavazzini.
Sarà infatti lei, in caso di decadenza, ad assumere i poteri del primo cittadino fino al primo turno elettorale utile, presumibilmente a primavera. Se invece Fiazza si fosse dimesso dalla carica di sindaco, sarebbe immediatamente arrivato in municipio un commissario prefettizio fino alle nuove elezioni.
Con tutta probabilità, quindi, il primo cittadino leghista ha sfruttato questa possibilità per continuare a portare avanti il programma elettorale che nel settembre 2020 lo aveva visto ottenere la riconferma in carica con oltre il 77% dei consensi.
«Decidere non è semplice – è stato il commento di Fiazza -. Il mio obiettivo primario è garantire stabilità e continuità al Comune di Fontevivo e la scelta tra i due ruoli deve tenere conto di diverse variabili. Senza dubbio, essere stato eletto in Regione con oltre 750 voti provenienti dai miei concittadini, rappresenta un riconoscimento del lavoro svolto in questi anni da sindaco».
Tutto sommato, anche l’opposizione vede di buon occhio il suo ingresso in consiglio regionale. «E’ stata opportuna la scelta di seguire l’iter della decadenza anziché le dimissioni, perché consentirà ai consiglieri di continuare a confrontarsi fino alla fine del mandato – ha commentato il capogruppo di opposizione Luca Bussolati -. Vedremo quale sarà la decisione del sindaco, ma il suo ingresso in consiglio regionale garantirebbe a Fontevivo una voce diretta in Regione e un’occasione per far valere le istanze locali su un palcoscenico più ampio. È una responsabilità significativa che, se ben gestita, potrà portare benefici a tutta la comunità».

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