FIDENZA
T-red, insulti social a Malvisi. Il sindaco: «A questo non ci sto»
Insulti sui social - uno dei quali che associa il primo cittadino di Fidenza al comandante nazista del campo di sterminio di Auschwitz - nei confronti del sindaco Davide Malvisi.
Un passo indietro: a tenere banco in questi giorni a Fidenza, sia sulla stampa che sui social, è il famigerato T-red del sottopasso di via Mazzini, vale a dire il sistema di controllo che multa gli automobilisti che passano con il rosso. Dopo che un fidentino ha collezionato sedici multe, facendo ricorso, il giudice di pace ha sospeso le sanzioni pecuniarie in attesa di ulteriori accertamenti, prima di esprimersi. Stando alla difesa dell'automobilista - che sarebbe stato sempre multato solo per aver superato la linea bianca prima di fermarsi - la stessa non si troverebbe alla corretta distanza dalle strisce e dunque le multe sarebbero da annullare.
La questione è finita nei giorni scorsi anche sul Tg 4. In risposta al servizio tv e agli articoli pubblicati, sulla Gazzetta di ieri il sindaco ha dichiarato che prima di esprimersi occorre aspettare e che il Comune non fa solo che applicare le regole. Dopo di che, sui social, sono piovuti pesanti insulti nei suoi confronti.
E il sindaco, ieri, sempre sui social, è intervenuto con fermezza. «Nelle ultime ore, ho assistito con grande sconcerto e indignazione ad attacchi personali che superano ogni limite di decenza e civiltà - ha scritto Malvisi -. L’apice è stato raggiunto con un post diffuso sui social che mi paragona, in modo inaccettabile e gravemente offensivo, a figure legate al nazismo, evocando alcune pagine più buie della nostra storia. Sono veramente amareggiato nel leggere queste parole da autentico delinquente, magari scritte dietro a un profilo falso. Sono sicuro di una cosa: chi fa riferimento alla deportazione di milioni di ebrei in maniera così disinvolta, non ha davvero compreso cosa abbia rappresentato quello sterminio e non ha rispetto del dolore che l’olocausto ha causato».
«Il tutto nasce da una discussione su un tema amministrativo legato all’applicazione di norme sui dispositivi di controllo stradale, su quanto per alcuni sia così complicato fermarsi prima di una riga dello stop e questo lo rende ancora più sconcertante», ha aggiunto.
«La mia amministrazione ha il dovere di garantire sicurezza e rispetto delle regole, senza alcun intento punitivo, ma nell’interesse della comunità - ha precisato il primo cittadino -. Da qui però, è scaturita una polemica sproporzionata, fomentata da alcuni consiglieri di opposizione, che invece di contribuire a un dialogo costruttivo hanno scelto di alimentare odio e disinformazione. Ma il paragone che è stato fatto nei miei confronti è qualcosa che va oltre ogni limite. Garantisco ai tanti che mi hanno manifestato in privato la loro indignazione che cercherò di non farla passare liscia al responsabile. Sono certo che, a parte qualche patetico odiatore seriale, qualunque persona normale s’indigni quanto me di fronte a queste sconcertanti parole, che non devono essere lasciate andare nella corrente degli insulti social a cui purtroppo ci stiamo troppo abituando. Voglio essere chiaro: non accetterò mai che il confronto politico o amministrativo si trasformi in offese personali o diffamazioni. Non è accettabile banalizzare tragedie storiche come l’Olocausto per attaccare chi lavora con trasparenza e serietà. Il confronto, anche critico, deve sempre essere rispettoso e fondato sui fatti. La politica non può e non deve trasformarsi in un’arena di odio. Continuerò a lavorare per la comunità con serietà, rispetto delle leggi e determinazione».
In qualità di consigliere di opposizione di Forza Italia, intanto, ieri Giuseppe Comerci ha desiderato dissociarsi «con fermezza dagli attacchi personali e dalle parole gravemente offensive rivolte al sindaco, che non solo sono inaccettabili, ma travalicano ogni limite di decenza e rispetto. La dialettica politica, anche accesa, non deve mai degenerare in insulti personali o, ancor peggio, in richiami a tragedie storiche come l’Olocausto, che rappresentano una ferita aperta nella coscienza collettiva», ha scritto Comerci.
Anche il consigliere di Fratelli d'Italia Daniele Aiello ha preso ieri pubblicamente le distanze «da certi toni e da ogni “offesa personale”. Trovo gravissima e fuori luogo la citazione a una pagina “terribile” della nostra storia - ha dichiarato -. Questo nulla a che vedere con il dibattito politico, seppur acceso, sui temi. Mi auguro altresì che anche “altri” si dissocino da alcuni comunicati recenti non privi di attacchi “personali”. Per il resto credo non stia all’amministrazione obiettare sulla serietà o meno del tema dibattuto: in questo caso l’argomento è stato richiamato da un Tg nazionale e quindi un motivo ci sarà».
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