Da qui alla fine della stagione sono tutte finali: lo andiamo scrivendo e lo si va ripetendo (ahinoi) da settimane, mesi. Ma la discesa verso la serie B, per ora non sembra aver trovato ostacoli. Per ora: ottimismo o incoraggiamento? Difficile essere ottimisti, soprattutto se al Tardini (ore 20,45) il Parma deve vedersela con la capolista Inter. Che a leggere le statistiche sembra un match già scritto. E allora incoraggiamento sia, perché uno dei grandi luoghi comuni dell'italica pedata dice che nel calcio di serie A non c'è nulla di scontato e che l'ultimo a volte riesce anche a battere il primo.
Di certo servirà il miglior Parma, servirà anche quel pizzico di fortuna che sembra aver abbandonato i crociati. E, contro il miglior attacco del campionato, servirà non prendere gol e contro la seconda miglior difesa bisognerà cercare di farne. Senza Gervinho, uno che con l'Inter ci aveva preso gusto, ma soprattutto senza una punta centrale visto che Cornelius è indisponibile mentre Pellè e Inglese figurano tra i convocati ma sembra difficile che possano partire dall'inizio: di certo il sogno di D'Aversa è quello di poter avere entrambi in campo, magari con in una staffetta che possa mettere in difficoltà l'Inter e che possa dare al Parma un punto di riferimento avanzato pronto a fare a sportellate con la retroguardia nerazzurra e pronto soprattutto a far risalire la squadra. Ecco perché se non dovessero partire titolari ne Pellè ne Inglese, in quella posizione avanzata si potrebbe rivedere Kucka affiancato da Mihaila e Karamoh. Se così fosse potrebbero essere proprio i due esterni la chiave del gioco crociato, con i loro inserimenti e la loro velocità.
E con Conti nell'elenco degli indisponibili (per lui niente derby da ex rossonero), anche il ruolo di terzino ha molti pretendenti, da Busi (bene al rientro con lo Spezia) a Laurini (ancora non al top dopo un acciacco) e Iacoponi: difficile fare previsioni. Abbondanza anche nel ruolo di centrale, dove stavolta D'Aversa non ha che da scegliere, visto che a La Spezia è rientrato (bene) Valenti e Bani ha scontato la squalifica. Poi ci sono Osorio, Gagliolo e Alves senza dimenticare Iacoponi: addirittura qualcuno potrebbe finire in tribuna. Con Pezzella sempre più padrone della fascia sinistra. A proposito di rientri: anche Brugman ha scontato la squalifica e potrebbe tornare in cabina di regia. In un Parma che ormai sembra aver ritrovato i suoi equilibri, chiunque giochi.
Manca invece la lucidità: la ormai annosa questione psicologica è anche figlia di evidenti difficoltà fisiche che i crociati stanno lentamente superando, ma i finali di gara restano un problema. Anche perché difronte c'è un'Inter spietata, con una coppia d'attacco micidiale, che può colpire dal primo all'ultimo secondo. Forse l'unico dubbio di Conte riguarda la scelta tra Eriksen e Vidal, una scelta che comunque non cambierà l'assetto dei nerazzurri ma solo l'interpretazione del gioco a centrocampo.
Alla fine, paradossalmente, il Parma può giocare in scioltezza: la sconfitta contro la capolista è preventivabile. Dunque, col piglio e la leggerezza di chi non ha nulla da perdere, chissà che ai crociati non riesca l'impresa. Che sarebbe molto più di un'impresa.
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