L’assassino di Claudio Lasala potrebbe essere stato immortalato dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Su quei video e sulla base delle descrizioni dei testimoni oculari dell’accoltellamento, nel centro storico di Barletta, si sta stringendo il cerchio attorno agli aggressori del 24enne ucciso nella notte tra venerdì e sabato. Da quasi due giorni i carabinieri, coordinati dalla Procura di Trani, stanno ascoltando testimoni e stanno guardando i video che hanno ripreso sia il momento del litigio all’interno del bar, sia il successivo accoltellamento in piazza Duomo.
Gli inquirenti stanno cercando due persone. Quello che fino ad ora è stato ricostruito, infatti, è che il 24enne, dopo essersi allontanato dal locale nel centro storico di Barletta dove aveva avuto poco prima un litigio con alcuni sconosciuti, nella tarda serata di venerdì, sarebbe stato seguito e raggiunto da due uomini. Uno di questi lo avrebbe colpito con una coltellata all’addome, per poi fuggire. Sono tuttora in corso di accertamento le cause del litigio, all’interno del bar, forse legato a futili motivi per qualche sguardo di troppo. Quello che gli inquirenti stanno tentando di ricostruire è quanto accaduto dopo: da quando cioè il 24enne ha lasciato il locale ed è stato seguito da due delle persone con le quali aveva avuto un acceso diverbio nel locale. In pochi minuti lo avrebbero raggiunto sferrandogli un unico colpo mortale all’addome per poi fuggire forse a bordo di una moto. La vittima, subito dopo l'aggressione, è stata soccorsa da alcuni passanti che hanno chiamato il 118, ed è stata portata in ospedale dove è morta alcune ore dopo. L’autopsia sarà eseguita martedì nel Policlinico di Bari dal medico legale Francesco Introna.
«Siamo dinanzi ad un altro episodio che si aggiunge alla lunga striscia di cronache nazionali e locali che ci parla di vite spezzate per futili motivi - ha commentato il presidente dell’ordine degli Psicologi della Puglia, Vincenzo Gesualdo- . L'omicidio di Claudio pone una riflessione sull'imbarbarimento che dilaga nelle dinamiche relazionali dei giovani e giovanissimi delle nostre comunità».
In attesa che siano trovati i responsabili di questo omicidio, associazioni e cittadini hanno organizzato una fiaccolata davanti alla prefettura di Barletta per «ricordare Claudio e dire a gran voce no ad ogni forma di violenza, per riaffermare così i principi di legalità e sicurezza e fermare l'onda del grave degrado che sta attraversando la città». Intanto la prefettura ha inasprito i controlli su quella che ha definito «malamovida», prevedendo che il centro storico della città sia pattugliato da nuclei interforze, reparti speciali e cani antidroga.
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