Ha ammesso di aver messo il ceppo blocca freno, e di averlo fatto altre volte, Gabriele Tadini, il caposervizio della funivia del Mottarone, interrogato questa mattina nel carcere di Verbania dal gip Donatella Banci Buonamici. Difeso dall’avvocato Marcello Perillo, l’uomo ha spiegato che le anomalie manifestate dall’impianto non erano collegabili alla fune ed ha escluso collegamenti tra i problemi ai freni e quelli alla fune.
Tadini al gip, non sono delinquente
«Non sono un delinquente. Non avrei mai fatto salire persone se avessi pensato che la fune si spezzasse». Lo ha detto Gabriele Tadini, caposervizio della funivia del Mottarone, interrogato questa mattina nel carcere di Verbania per circa tre ore dal gip secondo quanto riferito dal suo difensore, l’avvocato Marcello Perillo.
Tadini chiede domiciliari, non liberta'
La difesa di Gabriele Tadini, il caposervizio della funivia del Mottarone, ha chiesto al gip, al termine dell’interrogatorio, la misura degli arresti domiciliari, non la libertà. Il suo legale ha chiarito di non aver chiesto al giudice che non venga applicata una misura cautelare. Per contenere le esigenze cautelari, per la difesa, bastano i domiciliari.
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