×
×
☰ MENU

Qualità della vita: Parma 39ma (l'anno scorso era 20ma) scavalcata da Reggio Emilia

Qualità della vita:  Parma  39ma (l'anno scorso era 20ma) scavalcata da Reggio Emilia

di Simona Tagliaventi

29 Novembre 2020, 12:21

Quarta per Reddito e Ricchezza ma 91ma per Reati e Sicurezza e 85ma per Sicurezza Sociale

E' un giudizio pesante quello che arriva dalla classifica della qualità della vita pubblicato oggi da ItaliaOggi e stilata con l'Università La Sapienza di Roma. Dopo le anticipazioni pubblicate ieri, infatti, con giudizi confortanti per quello che riguarda gli aspetti  del reddito e della ricchezza, oggi la classifica complessiva penalizza la nostra città che crolla dal 20mo posto dell'anno scorso al 39mo di quest'anno. Lo smacco arriva dal sorpasso subito da Reggio Emilia che scavalca Parma (38ma) pur subendo anch'essa un pesante crollo (l'anno scorso era 25ma).

Nelle classifiche parziali Parma si piazza così: in Affari e Lavoro è 19ma (era ottava l'anno scorso), netto miglioramento nella classifica Ambiente è 14ma (era 26ma), nella classifica relativa a Reati e Sicurezza si piazza 91ma (l'anno scorso era 99ma) con un leggero miglioramento, nella Sicurezza Sociale è 85ma con un crollo dal 16mo posto dell'anno scorso, nella Popolazione è 22ma (era 34ma), nel Sistema Salute è 53ma (era 46ma), nel Tempo Libero e Turismo  è 26ma (l'anno scorso non era stata presa in considerazione), Reddito e Ricchezza è quarta (l'anno scorso sesta), 

Cambio al vertice della classifica della qualità della vita. Una sorta di staffetta tra prima e seconda: quest’anno è Pordenone sul podio, seguita da Trento. In coda, invece, scivola Foggia. Queste le principali variazioni registrate nella classifica annuale di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, giunta alla XXII edizione e che quest’anno tiene conto anche della pandemia in corso. Le province più colpite dalla prima ondata della pandemia sono infatti quelle che perdono più posizioni in classifica generale. Bergamo scende dal 26esimo posto dell’anno scorso al 40esimo di quest’anno. Lodi indietreggia di 37 posizioni, Milano di 16, Piacenza di 41, Cremona addirittura di 46. La metodologia utilizzata nella ricerca sembra essere stata in grado di cogliere immediatamente almeno le conseguenze dirette della pandemia. 
La qualità della vita è risultata buona o accettabile in 60 su 107 province italiane. Dai dati si desume inoltre che circa il 42,5% della popolazione italiana, era circa il 44% lo scorso anno, vive in territori contraddistinti da una qualità della vita scarsa o insufficiente. Il gruppo di province caratterizzate da un livello di qualità della vita insufficiente è composto quest’anno esclusivamente da province dell’Italia meridionale e insulare. Il che significa che la qualità della vita di oltre il 60,1% della popolazione residente nel Mezzogiorno è al di sotto di livelli considerati accettabili.

Per quanto riguarda le prime posizioni, dopo le due province, ci sono due nuovi ingressi: Vicenza (era 14 ) e Padova (11 ). Ma il salto più alto è di Ascoli Piceno: dalla 37 alla quinta posizione. Esaminando, invece, le posizioni di fondo, sopra Foggia è stabile Crotone, mentre Agrigento sale due gradini. Quanto a Foggia, si piazza all’ultimo posto. Deludono le grandi aree urbane: per trovare Milano bisogna scendere alla posizione 45 (era 29 ); Roma è al 50 posto (ma in risalita dal 76 ), Torino al 64 (dal 49 ) Napoli è in coda (103 , era terzultima).

AFFARI E LAVORO: Bolzano e Bologna aprono la classifica mantenendo le posizioni di vertice già ottenute in passato, così come Trento, che al terzo posto di nuovo conferma i piazzamenti già ottenuti negli ultimi anni. Ultima in classifica, come nel 2019, è Crotone.

AMBIENTE: Trento si classifica al primo posto seguita da Milano, Pordenone e Sondrio. Le province che figurano nelle posizioni di testa sono 21, come nella passata edizione, ma vedono l'esclusiva presenza di province dell’Italia settentrionale. Come lo scorso anno, chiude la classifica Catania.

REATI E SICUREZZA: Ascoli Piceno è la provincia più sicura d’Italia, confermando gli ottimi piazzamenti già conseguiti nelle passate edizioni. Seguono Nuoro, Treviso e Oristano, che a loro volta confermano la presenza nelle zone alte della classifica. Rimini chiude la classifica in ultima posizione per il terzo anno consecutivo.

SICUREZZA SOCIALE: Quest’anno comprende indicatori utili a catturare l’effetto determinato dall’attuale crisi pandemica come la variazione nella mortalità e l’incidenza dei casi registrati di Covid-19. La provincia che quest’anno apre la classifica è Imperia, con un balzo di 89 posizioni, seguita da Benevento, Ascoli Piceno e Fermo. Le province del Sud tornano a figurare nel gruppo di testa, invertendo una tendenza consolidatasi nelle passate sette edizioni. Nel gruppo di coda Bergamo, Lodi, Sondrio e Cremona.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE: è Trento la provincia/città metropolitana a classificarsi in prima posizione. A seguire altre tre province del Nordest, Bologna, Trieste e Udine. Ultima in classifica è Crotone.

SISTEMA SALUTE: Confermando il risultato già conseguito, Isernia si classifica al primo posto, seguita da Terni, Cagliari e Catanzaro. Le posizioni di coda vedono 6 città dislocate nel Nordovest, Cuneo, Vercelli e Asti; Como; Imperia e La Spezia. Anche il Nordest figura nel gruppo di coda con 6 province, fra cui Trento; Vicenza e Treviso; Trieste e Gorizia; Reggio Emilia.

TEMPO LIBERO: Siena si conferma al primo posto nella classifica del tempo libero e turismo, confermando i piazzamenti conseguiti nelle sei passate edizioni, così come Rimini, Aosta e VerbanoCusio-Ossola, mentre Grosseto si piazza in quinta posizione. Chiude al classifica, come negli anni precedenti, Crotone.

REDDITO E RICCHEZZA: Milano conferma il piazzamento già ottenuto lo scorso anno e apre la classifica sul tenore di vita. A seguire nel gruppo di testa c'è Bologna, che a sua volta conferma il secondo posto del 2019, Aosta e Parma. Chiude la classifica, come lo scorso anno, la provincia di Crotone.

RAINIERI: "UNA CADUTA NETTA E PREOCCUPANTE"

“Una caduta netta e preoccupante anche perché non più di tanto attribuibile alla pandemia. Questo calo verticale nella qualità della vita della nostra provincia è, infatti, principalmente dovuto all’assenza di un progetto politico amministrativo da parte di chi amministra il territorio. Una considerazione che vale soprattutto per la città capoluogo, la cui amministrazione è unicamente impegnata in iniziative che possano far guadagnare etichette con dietro poca sostanza per il miglioramento reale della vita dei cittadini. Peraltro, con la complicità di un PD che amministra la provincia e nello stesso capoluogo, pur essendo all’opposizione, si guarda bene dal mettere in difficoltà l’alleato Pizzarotti più o meno impostogli dal capo Bonaccini, per ragioni che nulla centrano con il benessere dei parmigiani”. Sono le parole con le quali il Vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega, Fabio Rainieri, ha commentato la discesa di Parma nell’ultima classifica di ItaliaOggi

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI