«Gli Ecdc mostra un quadro in cui l'Italia si sta schiarendo con incidenza in calo e un continente dove però è presente la circolazione del virus. Siamo quindi in una situazione stabile ma leggermente decrescente. Il quadro epidemiologico italiano mostra infatti una decrescita e specie nelle fasce d’età più giovani». Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia. «Non c'è una equivalenza tra green pass e tampone ma sono strumenti che danno informazioni diverse. Il green pass è uno strumento per facilitare la circolazione garantendo la riduzione della trasmissione del virus mentre il vaccino ci fa sviluppare anticorpi riducendo la probabilità di infezione e patologia importante . Il tampone vale invece nel momento in cui viene eseguito e che cerca la presenza del virus ma non protegge, è una certificazione che non si abbia il virus in quel momento e per un lasso di tempo successivo».
«Tutte le regioni sono con uno scenario di tipo 1 cioè con Rt sotto 1 nell’intervallo di confidenza e non ci sono regioni a rischio alto e quindi c'è una diminuzione dell’incidenza settimanale. La trasmissibilità è in decrescita e c'è un lieve trend dei ricoveri ospedalieri che si sta stabilizzando e tutto questo si inserisce in una quadro costante in cui la variante delta è maggioritaria e in cui sta crescendo la copertura vaccinale che è però importante completare», ha spiegato Brusaferro.
«L'Rt proiettato al 31 agosto è 0,79 e ci aspettiamo una decrescita del numero di casi. Quasi tutte le regioni hanno un Rt inferire a 1. L’età mediana alla diagnosi è a 37 anni e quindi le infezioni stanno coinvolgendo di meno i giovani. età media al ricovero è a 59 anni, stabile, e per ricoveri in intensiva è 63 anni». Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia.
Ci sono oltre 3,5 milioni di italiani che hanno più di 50 anni che non hanno fatto neanche la prima dose del vaccino anticovid. Lo indica il nuovo report settimanale del governo dal quale emerge che poco meno della metà, 1.764.538, sono nella fascia tra i 50 e i 59 anni, il 18,28% degli oltre 6,5 milioni totali. Tra gli over 80, gli italiani che non hanno alcuna protezione al covid sono invece 250.902 (il 5,51% del totale) mentre nella fascia 70-79 sono 545.426 (il 9,06%) e in quella 60-69 sono 980.879 (il 12,99%).
Siamo di fronte a una situazin e epidemiologica che ci solleva perche abbiamo una diminuzione dell’incidenza e dell’Rt. Quello che può essere invece un dubbio è la situazione europea perchè gli altri paesi si trovano in situazione diversa. Quindi ci chiediamo se riusciremo a mantenere questa situaizone diversa rispetto agli altri paesi ma per ora stiamo reggendo bene in questa fase». Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia. Quindi è una situazione che «va monitorizzata, con un cauto ottimismo».
Nella fascia di età degli over 80, il 92,20% ha completato il ciclo vaccinale. Il dato emerge dal report settimanale svolto dalla struttura commissariale. In totale sono 4.198.8219 i soggetti che hanno assunto le due dosi in una popolazione composta da 4.554.107. Nel segmento di età 70-79 anni la percentuale degli immunizzati si attesta al 88,65% pari a 5.336.295 persone per una popolazione di 6.019.293.
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