«Trovo necessario fare chiarezza su un grande equivoco: nessun componente della famiglia Benetton ha mai gestito Autostrade. La famiglia Benetton è azionista al 30% di Atlantia che a sua volta controlla Autostrade». E’ quanto precisa Luciano Benetton, in una lettera inviata ad alcuni quotidiani nazionali, in cui chiede «serietà», non «indulgenza», ma invita a smettere l’odio nei suoi confronti e della sua famiglia. «Non cerco giustificazioni - aggiunge il patron della famiglia veneta -, ma questi attacchi sono assurdi», «chi ha sbagliato deve pagare ma è inaccettabile la campagna scatenata contro la nostra famiglia».
«Le notizie di questi giorni su omessi controlli, su sensori guasti non rinnovati o falsi report - spiega Benetton -, ci colpiscono e sorprendono in modo grave, allo stesso modo in cui colpiscono e sorprendono l’opinione pubblica. Ci sentiamo feriti come cittadini, come imprenditori e come azionisti. Come famiglia Benetton ci riteniamo parte lesa. Di sicuro ci assumiamo la responsabilità di aver contribuito ad avallare la definizione di un management - prosegue - che si è dimostrato non idoneo, un management che ha avuto pieni poteri e la totale fiducia degli azionisti e di mio fratello Gilberto che, per come era abituato a lavorare, di sicuro ha posto la sicurezza e la reputazione dell’azienda davanti a qualunque altro obiettivo. Sognava che saremmo stati i migliori nelle infrastrutture».
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