PALERMO
C'è un video ripreso dalle telecamere di una villa che si trova a 200 metri dal luogo del naufragio della Bayesian, che riprende la nave a vela mentre cala a picco davanti al porto di Porticello. «In appena sessanta secondi - racconta il proprietario della villa - si vede che la nave sparisce. Casualmente dopo il clamore della notizia ho guardato le telecamere. Me lo hanno detto i miei figli. Di una ventina di telecamere installate nell’abitazione solo una non è stata disturbata dal vento e dalla pioggia. Si vede benissimo quello che succede. Per l’imbarcazione non c'è stato nulla da fare. È sparita in pochissimo tempo».
Vigili del fuoco al lavoro
Sono impegnate tre squadre di sub nelle ricerche dei sei dispersi del naufragio del veliero Bayesian, affondato all’alba di ieri a Porticello. Due della guardia costiera e una dei vigili del fuoco. Sono impegnati alcuni elicotteri e motovedette che stanno battendo la zona del naufragio per cercare i sei dispersi, tre uomini e tre donne.
I sub all'interno dello yacht affondato: "Una Concordia in piccolo"
Non sono stati ancora individuati i 6 dispersi e gli speleo sub dei vigili del fuoco che sono appena entrati nel Bayesian, il veliero di 50 metri affondato ieri al largo di Palermo, si sono trovati davanti «una Concordia in piccolo». Dopo la prima immersione dei sommozzatori, effettuata nella giornata di ieri e nel corso della quale è stato recuperato un corpo che era all’esterno della nave, è il responsabile della comunicazione in emergenza del comando generale dei Vigili del Fuoco, Luca Cari, a spiegare le prossime fasi delle ricerche e le difficoltà che i pompieri stanno incontrando, a partire dai tempi di immersione, che sono molto stretti. Le squadre, spiega Cari, «sono composte da 2 speleo sub che devono affrontare difficoltà notevoli. A quella profondità infatti, possono rimanere sott'acqua per 12 minuti massimo, di cui due servono per scendere e salire. Dunque il tempo reale per poter effettuare le ricerche è di 10 minuti a immersione». Ma questo è solo uno dei problemi.
«È una Concordia in piccolo - dice Cari - all’interno del veliero gli spazi sono ridottissimi e se si incontra un ostacolo è molto complicato avanzare, così come è molto difficile trovare dei percorsi alternativi». Al momento i sub sono riusciti a ispezionare il solo ponte di comando, «che è pieno di cavi elettrici», e non hanno trovato nessuno in quella zona. Dall’esterno non si riesce a vedere nulla dentro lo yacht e dunque al momento non è stato individuato alcun corpo. I vigili del fuoco, dice ancora Cari, dopo esser entrati da una scaletta nel salone stanno ora cercando di trovare il punto migliore per entrare e lavorare in sicurezza. «Abbiamo individuato una vetrata dalla quale potremmo entrare. Ma è chiusa dall’interno e spessa 3 centimetri, dunque dobbiamo riuscire a rimuoverla e poi potremmo avanzare meglio all’interno».
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