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I 90 anni di Luciano Benetton tra moda, finanza, F1 e autostrade

Nel 1965 fondò con i fratelli l’azienda di Ponzano Veneto. Nel 2018 la tragedia del ponte Morandi

I 90 anni di Luciano Benetton tra moda, finanza, F1 e autostrade

di Patrizia Vacalebri

13 Maggio 2025, 18:02

Una vita intensa, quella di Luciano Benetton, che oggi, 13 maggio, compie 90 anni, vissuti tra moda, sport, con la Formula 1 e il rugby, e gestione di Autostrade per l'Italia. Sessant'anni fa, nel 1965, l’imprenditore nato a Treviso ha fondato, assieme ai fratelli Gilberto e Carlo e alla sorella Giuliana, il Benetton Group, la nota azienda tessile con sede a Ponzano Veneto che produce abbigliamento per uomo, donna e bambino, con i marchi United Colors of Benetton, Undercolors of Benetton e Sisley.

L’inizio con i maglioni coloratissimi, che Luciano stesso caricava in macchina e da Treviso a Cortina li andava a piazzare nei negozi. Quando ancora il Made in Italy non esisteva, la famiglia di Ponzano apriva la prima vetrina a New York, in Madison Avenue. Era il 1980. Da allora il gruppo Benetton si è espanso in tutto il mondo e oggi può contare su una rete di 6000 negozi in franchising e su un fatturato di poco inferiore al miliardo. E soprattutto ha imposto uno 'stile Benetton' diventato sinonimo nel mondo di qualità e passione. Un’azienda che ha intrecciato il suo destino e le proprie fortune con la storia recente d’Italia, contaminando mode, cultura, cambi di passo della società. Storiche in questo senso le campagne pubblicitarie della coppia Luciano Benetton-Oliviero Toscani (morto lo scorso 13 gennaio) - incentrate su temi come razzismo, religione, sesso, fame, pena di morte, guerra, anoressia, violenza - la foto con la nudità di Luciano sulla copertina di 'Panorama' nel 1993.

Benetton è stato anche senatore della Repubblica, nell’XI legislatura, per il Partito Repubblicano Italiano, dal 1992 al 1994. Ma non è andato tutto liscio nella vita del lungimirante imprenditore. Nel maggio 2013, a dieci anni dall’annuncio della sua volontà di lasciare l’attività, Luciano e i suoi fratelli hanno lasciato il posto nel Cda ai rispettivi figli. A Luciano è subentrato Alessandro, già da alcuni anni presente nel Cda e dall’aprile 2012 presidente di Benetton Group. Ma nel maggio 2014 Alessandro Benetton ha lasciato la presidenza della società e a novembre 2016 è uscito anche dal Cda «per divergenze strategiche» con la famiglia. Alla presidenza è stato nominato Francesco Gori, mentre nel maggio 2017 Tommaso Brusò è diventato direttore operativo.

Nel febbraio 2018, dopo le difficoltà finanziarie incontrate dal gruppo con una perdita record nel 2017 di 180 milioni di euro, è dovuto rientrare nel cda dell’azienda. A 83 anni è stato nominato presidente esecutivo, occupandosi dell’attività commerciale, dei negozi e assieme a Oliviero Toscani, anche della comunicazione. Jean-Charles de Castelbajac è stato nominato direttore creativo delle collezioni uomo e donna. Nel luglio 2019 ha lasciato l’incarico Tommaso Brusò: non è stato sostituito così come non era stato sostituito nel 2017 l’allora amministratore delegato Marco Airoldi quando si era dimesso. A seguito dell’uscita di Massimo Renon, nel 2024 è stato nominato Claudio Sforza ad di Benetton Group e Christian Coco, presidente.

Il 14 agosto 2018 il crollo del viadotto Polcevera a Genova, noto come Ponte Morandi: una tragedia che ha provocato 43 morti e 566 sfollati. Immediata la polemica sulle concessioni date a suo tempo alla società Autostrade per l’Italia, controllate dai Benetton attraverso Atlantia, di cui è stata chiesta la revoca. Nel settembre 2019 Giovanni Castellucci si è dimesso dai ruoli di Ad e direttore generale di Atlantia; due mesi dopo Luciano Benetton ha inviato una lettera ai quotidiani italiani, parlando di «campagna d’odio» scatenatasi sulla sua famiglia e definendo i Benetton «parte lesa» rispetto alle vicende di Genova, «nessun componente della famiglia Benetton ha mai gestito Autostrade».

Nello sport Luciano Benetton è entrato nel mondo delle corse come sponsor di Michele Alboreto nel 1981 e delle scuderie Tyrrell (1983) e Alfa Romeo (1984 e 1985). Nel 1985 il Gruppo Benetton, sotto la guida di Luciano, ha debuttato nella Formula 1, acquisendo le scuderie Toleman e Spirit e fondando la Benetton Formula. Alla direzione del team Flavio Briatore. Negli anni '80 e '90 la Benetton ha conquistato due mondiali piloti (nel 1994 e 1995), un mondiale costruttori e ha lanciato la carriera di Michael Schumacher, campione assoluto degli anni '90 e 2000. In totale la scuderia di Luciano Benetton ha vinto 27 Gran Premi su 260 gare. Tra i piloti della scuderia troviamo anche Giancarlo Fisichella, Alessandro Nannini, Nelson Piquet Jean Alesi, Gerhard Berger. A causa dei costi sempre maggiori di partecipazione ai mondiale, la scuderia venne ceduta nel 2000 alla Renault F1, pur rimanendo la denominazione del team Benetton fino alla fine della stagione 2001.
Luciano Benetton ha investito anche nel rugby: il Gruppo è diventato già nel 1979 sponsor del Rugby Treviso, in seguito acquisito e trasformato nella Benetton Rugby Treviso. 

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