CATANZARO
(ANSA) - CATANZARO, 05 OTT - "Abbiamo cominciato a sentire come delle mitragliate e poi ci siamo resi conto invece che era la contraerea contro dei droni che stavano arrivando, e li hanno abbattuti". E' la testimonianza di don Giacomo Panizza, sacerdote 77enne originario di Pontoglio (Brescia) ma da 50 anni in Calabria dove dirige la Comunità Progetto Sud, che si trovava a bordo del treno che viaggiava nella zona di Leopoli nel momento dell'attacco russo. "La missione è stata buona - dice raggiunto telefonicamente dalla TgR Calabria - però dopo questa mattinata tremenda, abbiamo attraversato la paura". Al momento dell'attacco, aggiunge, "eravamo molto vicini alla Polonia, ormai il punto è quello lì perché anche un treno era stato assaltato l'altra notte. Paura? Tanta, chi in un modo, chi nell'altro, chi prega per esempio. Le città sono grandi e anche le campagne sono grandi. Ma questi ormai dicono: abito qui, sto qui e voglio continuare a vivere". (ANSA).
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