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Brescia

I clienti la invitano a casa, escort torturata e stuprata per due giorni

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10 Ottobre 2025, 19:12

Accuse gravissime e un quadro investigativo che descrive una notte di violenze inaudite. Sequestro di persona, tortura e violenza sessuale aggravata dalla crudeltà: per questi reati i carabinieri di Brescia hanno arrestato Matteo Venturelli, 42 anni, e Massimiliano Scarano, 31, entrambi residenti a Gavardo, un paese nell’hinterland della provincia bresciana.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la notte del 9 settembre scorso una donna di origini brasiliane, escort conosciuta in rete su siti di incontri, ha partecipato a una serata in una villa di Soprazocco di Gavardo, di proprietà di uno dei due indagati. Quella che doveva essere una festa si è però trasformata in un incubo. «È stata privata della sua libertà per essere asservita al volere di Venturelli, trattata come mero oggetto, costretta ad assumere droghe e sottoposta a pratiche sessuali delle quali non conserva alcun ricordo» scrive il gip Alessandra Sabatucci nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere il più vecchio dei due amici e ai domiciliari il più giovane.
Per quest’ultimo non sussiste di reato di tortura, mentre ad avere il ruolo principale è stato quello del 42enne proprietario della casa dove è avvenuta la vicenda. «Tossicomane e pregiudicato» era iscritto ad un sito di gigolò in cui si descriveva come «un vulcano, sempre sorridente ed allegro che non segue la massa». Di sé scrive: «Ho tre regole: il rispetto, la coerenza e l’onore». Gli investigatori ritengono che la vittima sia stata sottoposta a violenze fisiche e sessuali di estrema brutalità. Le sevizie sarebbero proseguite per ore all’interno dell’abitazione.
La donna era entrata in quella casa il 9 settembre e ne è uscita due giorni dopo, quando è stata abbandonata lungo una strada secondaria di Polpenazze del Garda, con mani e piedi legati. Così l’ha ritrovata un passante che ha lanciato l'allarme. La donna, in condizioni gravissime, era stata trasportata d’urgenza in ospedale e della serata ricordava pochissimo. Non aveva però dimenticato il tatuaggio di uno dei suoi aguzzini: quello di Matteo Venturelli che ha di fatto l'intero corpo, e soprattutto la schiena, tatuato. L’uomo era arrivato anche a minacciarla di morte: «la picchiava in varie parti del corpo anche utilizzando un machete e altri oggetti atti, le avvicinava al viso un cannello a gas (usato di solito in cucina) e la minacciava di bruciarle la faccia dopo averle bruciato un pò i capelli». La donna durante i due giorni da incubo è stata sempre più imbottita di droga «così riducendola in una perenne condizione di semi incoscienza e privandola, ulteriormente, di ogni capacità di difendersi».

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