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È di 2.679.482 euro l’incasso della Prima del 7 dicembre che apre la stagione lirica del teatro alla Scala con 'Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk'. Si tratta di un record di incassi (leggermente inferiore alle cifre circolate negli ultimi giorni, ma comunque il più alto di sempre). La Forza del Destino lo scorso anno ha infatti incassato 2.560.000 euro, mentre l’anno prima Don Carlo 2.582.000 euro.
Sarà stato per ispirarsi allo stile di Katherina pluriomicida per amore, affascinante nel suo sovietico rozzo tailleur beige, ma la prima alla Scala ha offerto per la sua inaugurazione 2025 una serata di indiscutibile elegante frugalità. Abiti neri, o comunque seri e scuri, moltissimi firmati Armani in omaggio allo stilista scomparso il 4 settembre scorso. Come Barbara Berlusconi, membro del cda del Piermarini, arrivata alla Scala insieme al compagno Lorenzo Guerrieri in un abito Privé già indossato in altre occasioni, motivi astratti e dai colori tenui interamente ricamato. O Pierfrancesco Favino, smoking con giacca dai revers lucidi e soprabito blu scuro, accompagnato da Anna Ferzetti, abito sottoveste ricamato con perline e micro paillette.
«Sono molto, molto incuriosito dall’opera e felicissimo di essere qui - ha detto l’attore arrivando nel foyer - Non posso dire di essere un melomane ma piano piano potrei pure diventare un esperto». In Armani quasi tutti i primi ballerini scaligeri a partire dall’étoile Nicoletta Manni, una delle prime ospiti ad entrare in teatro alle 17, a Virna Toppi, giacca e pantaloni di velluto nero. In Armani anche il sindaco Giuseppe Sala e la compagna Chiara Bazoli, abito nero con corpino asimmetrico in paillettes con una spalla scoperta. «Ha lasciato talmente una sua fortissima impronta per cui è sempre con noi ed è con noi stasera attraverso i suoi stupendi abiti», ha detto Marco Capasa, mostrando l’etichetta Giorgio Armani interna alla giacca. Il presidente della Camera della Moda ha comunque voluto ricordare quanti altri grandi ci sono. «Mia moglie infatti è in Prada», ha aggiunto.
Indipendentemente dalla firma ha prevalso comunque lo stile. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli è arrivato indossando un tabarro sopra lo smoking, accompagnato dalla moglie, Valeria Falcioni, abito nero con fasce bianche sui fianchi, ampia scollatura. Essenziale Liliana Segre, in velluto nero e blu notte, doppio filo lungo di perle. Alla senatrice a vita è stato riservato il posto d’onore nel palco centrale, in mancanza di altre alte cariche istituzionali. Assenze che nulla hanno tolto al successo della serata. «Certo se viene Mattarella non possiamo che esserne felici - ha detto l’imprenditrice Emma Marcegaglia - Ma questo è il tempio della musica e siamo qui per ascoltare quella».
Le star della serata, oltre ai protagonisti sul palcoscenico, sono stati alla fine i cantanti Mahmood, per la prima volta alla Scala - «Un’opera davvero forte, sono sotto choc. C'è stata tanta violenza,tanta crudezza in molte scene soprattutto quella dello stupro» - e Achille Lauro, in Dolce e Gabbana, ieri tedoforo nel viaggio della Fiamma olimpica verso Milano Cortina. «Due esperienze diverse ma ugualmente interessanti - ha detto -. L'opera di stasera ha trattato tematiche molto attuali e credo che sia stato anche molto coraggioso portarla qui».
E’ stata salutata da oltre undici minuti di applausi la prima di 'Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk' che questa sera ha inaugurato la stagione lirica della Scala.
Appausi per tutti, calorossimi per il maestro Riccardo Chailly e per il regista Vasily Barkhatov.
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