LA SENTENZA
Tre condanne e due assoluzioni in primo grado per il disastro ferroviario avvenuto il 6 febbraio 2020 nei pressi di Livraga, nel Lodigiano, che provocò la morte dei due macchinisti Mario Dicuonzo e Giuseppe Cicciù e il ferimento grave di dieci persone a bordo del Frecciarossa in viaggio da Milano a Salerno.
Il tribunale di Lodi ha condannato Valerio Giovine, all’epoca responsabile produzione di Rfi, a una pena di 3 anni e 2 mesi, l'allora operaio montatore di Alstom Ferroviaria Marco Caccioppoli, accusato di aver avvitato due fili al posto sbagliato in una morsettiera, a 2 anni e 8 mesi, e il collaudatore degli attuatori nello stabilimento Alstom, Giovanni Iantorno, a 2 anni e 10 mesi. Assolti per mancanza di prove i due ingegneri di Alstom Andrea Morganti e Francesco Muscatello.
A causa di un pezzo difettoso nello scambio il Frecciarossa terminò la sua corsa, a 298 all’ora, su un binario morto.
Il pezzo, un attuatore, era stato fabbricato nel settembre del 2019 da Alstom Ferroviaria a Firenze e consegnato a Rfi per la sostituzione periodica di componenti installati dieci anni prima, all’attivazione della linea. Ma presentava all’interno un’inversione dei fili che, secondo i difensori, non si era mai verificata in precedenza.
Riconosciuti 50mila euro di risarcimento alla Filt Cgil Lombardia, costituitasi parte civile.
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