monte Framont
Con il passare delle ore, oltre alla frustrazione e al timore, inizia a serpeggiare un sospetto tra le decine di soccorritori che da ieri mattina si stanno adoperando nelle ricerche di una donna che aveva inviato una richiesta di soccorso dall’area del monte Framont, cima che si trova nelle Dolomiti sopra Agordo, in provincia di Belluno. Il dubbio è che si sia trattato di uno scherzo, di una beffa che ha attivato una complessa macchina che impiega volontari del Corpo del Soccorso alpino, Guardia di Finanza, Vigili del fuoco.
La richiesta di aiuto era giunta ieri alla Sala Operativa dei Carabinieri: una donna di 65 anni diceva di trovarsi sotto la croce del Framont, di essere scivolata vicino al sentiero e non riuscire a muoversi, anche se era illesa. Chi ha ascoltato il messaggio comunque propende per la sincerità dell’appello, e dice di aver sentito una persona davvero in difficoltà, che chiedeva aiuto. Nella migliore delle ipotesi potrebbe dunque trattarsi di una persona che, dopo aver chiesto aiuto, è riuscita a rientrare autonomamente a valle senza comunicare lo scampato pericolo. Tuttavia le ricerche continuano, con dispendio di uomini e mezzi.
Attivata la Centrale del 118, da subito sul posto è stato inviato l’elicottero «Falco 2», che ha effettuato senza esito una lunga perlustrazione nell’intera zona, visionando i canali e le tracce presenti sulla neve sopra la cima del Lastia di Framont. Il tecnico dell’elisoccorso è stato anche sbarcato in vetta al Mont Alt ed è sceso a piedi guardando e chiamando, ma senza esito.
La richiesta di aiuto - si è accertato - era giunta da un tablet, senza scheda telefonica, per cui non è stato possibile ricontattare la donna, che non ha più dato altre notizie di sé.
Le squadre si sono ritrovate a Malga Framont e sono state trasportate in quota dall’elicottero dei Vigili del fuoco, perlustrando tutti i sentieri che dalla cima portano a valle. Ieri sera poi è stato richiesto l’intervento dell’Aeronautica di Poggio Renatico (Ferrara) per una ricognizione con camera termica. Dalla mattina di domenica le squadre a piedi hanno ripercorso i sentieri della zona, comprese le diramazioni secondarie. Ad aumentare i sospetti c'è anche il fatto che non è pervenuta alcuna segnalazione di mancato rientro che riguardasse una donna.
Della chiamata è conservata la registrazione, e la donna ha dato un nome e un’età, che però finora non hanno trovato corrispondenze; potrebbe essere stata sotto choc e avere fornito generalità confuse. E’ stato diramato un invito alla popolazione della zona di accertare l’assenza di persone e di contattare i Carabinieri. Ma anche questo non ha dato finora alcun esito.
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