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Virginia Raffaele: "Il festival già mi manca. Mi sono divertita" - Le foto della conduttrice

09 Febbraio 2019, 07:12

I momenti da incorniciare? «Il duetto con Ornella Vanoni, molto punk. E poi Claudio Baglioni che fa Costanzo e balla il tiki tiki». Ma soprattutto i frammenti di "umanità"» nel vortice della complessa macchina del festival, come «il karaoke nel backstage con gli autori che lanciano in aria le scalette per cantare tutti insieme Cocciante». Le ansie della vigilia si stanno allentando, e a poche ore dalla finale Virginia Raffaele ammette che, in fondo, comincia ad avvertire l’astinenza dal festival: «Provo una sensazione di vuoto cosmico: Sanremo è magico». Alla sua quinta volta all’Ariston, non parla di bilanci ("si fanno alla fine, sono scaramantica"), ma racconta il suo rapporto con un festival in cui ha messo la faccia, rinunciando alle parodie che le hanno conquistato le simpatie del grande pubblico televisivo, da un’ "antica" e spietata Carla Fracci a una Donatella Versace 'mummificatà dal lifting, a una Belen Rodriguez che ancheggia trascinando nel trolley il "paparazzo a mano". «Non c'erano i tempi tecnici per le mie maschere. Lo sforzo è stato trovare un equilibrio tra il mestiere di comico, di performer, e la liturgia del festival», sottolinea l’attrice, 38 anni, romana, la vis comica nel Dna di una famiglia circense. «C'è un rituale nelle inquadrature, negli annunci, nelle presentazioni dei cantanti e dei brani in gara. Ho cercato di mettermi al servizio del ruolo di conduttrice personalizzandolo, punteggiandolo a mio gusto, pur rispettando il concorso, la gara, il ritmo della serata». La "vera" Virginia, così, è sfuggita qua e là al controllo della "brava presentatrice": strepitosa la sua Habanera in versione soufflè, chiusa sulle note di Mozart eseguito fischiando, o la performance vintage sulle note di Mamma con il vecchio grammofono, mimando i suoni gracchianti e i salti della vecchia puntina. Meno brillante, forse, la gag con Baglioni con la chitarra senza corde. Ma resta unico il suo show con la Vanoni, tra parodie reciproche ed esclamazioni politicamente scorrette. «Mi sono divertita a sperimentare più generi, la lirica, la voce interrotta, lo slapstick, la mimica. Sono stata chiamata per la conduzione, mi sono divertita, ho giocato, ho rischiato, spero di aver portato a termine il mio compito».
I momenti brutti? «Fortunatamente non sono stati tantissimi. All’inizio mi sentivo molto emozionata, ero più rigida, anche perché vivo di pancia le cose. Ma le cose brutte sono altre: questo alla fine è un mestiere bellissimo», risponde allargando il sorriso Virginia, che dopo Sanremo si dedicherà a sviluppare nuove idee per il teatro, linfa vitale per le sue performance.
Baglioni ne tesse l’encomio ufficiale: «Virginia e Claudio (Bisio, ndr) sono stati straordinari, anche perchè hanno vissuto continuamente l’affascinante dicotomia tra l’essere sacerdoti della manifestazione e performer. Penso al pezzo di Virginia al grammofono con 55 musicisti: neanche Stockhausen!». Uno show che è piaciuto anche a Fiorello: «Dopo questo numero voglio proprio vedere chi ha il coraggio di dire qualcosa di negativo su @VirgiRaffaele! Sei grande!», ha scritto lo showman su Twitter, difendendo l’attrice da alcune critiche. E Virginia: «Ricevere un tuo tweet per me, è come ricevere mille rose rose da un Re».

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