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Kobe Bryant si congeda con 60 punti

14 Aprile 2016, 12:37

(Italpress) - L’ultima notte da Black Mamba. Kobe Bryant gioca la sua partita d’addio e lo fa a modo suo: 60 punti nella vittoria dei Lakers su Utah per 101-96, 23 dei quali nell’ultimo quarto. Era dal febbraio 2009 che il numero 24 gialloviola (per lui anche 4 rimbalzi e 4 assist) non superava quota 50. "Cos'altro posso dire? Il Mamba è venuto fuori", sorride Bryant, che chiude così nel migliore dei modi una carriera lunga vent'anni, tutti con la maglia dei Lakers.
"E' dura credere che sia andata così, sono ancora sotto shock", aggiunge Kobe, che manda in visibilio lo Staples Center con una tripla a 59" dalla sirena e un’altra a 31", portando i suoi sul 97-96 prima di chiudere con un assist che vale la vittoria, anche se solo la 17esima stagionale in quella che è stata la peggior annata di Los Angeles. "Il finale perfetto sarebbe stato il titolo - aggiunge - ma stasera si trattata di andare là fuori, giocare duro e mettere su il miglior show possibile, sentivo di poterlo fare ancora un’ultima volta".
Terzo miglior realizzatore di sempre nella storia Nba (33.643 punti), il 37enne fuoriclasse di Philadelphia diventa anche il giocatore più "vecchio" a siglare almeno 50 punti in una gara Nba e quella contro i Jazz è la sua miglior performance dai 61 punti contro New York nel 2009. Cinque titoli, 18 volte All Star, Bryant è stato omaggiato dai suoi tifosi prima e dopo la partita. "Penso che la cosa più importante sia l’essere rimasti uniti per tutto questo tempo - le sue parole rivolte al pubblico - Sarete sempre nel mio cuore, vi amo". E così, con la sua partita numero 1.346, cala il sipario su uno dei più grandi giocatori di sempre. 

Ma non è stata solo la notte di Kobe Bryant perché all’Oracle Arena di Oakland i Golden State Warriors scrivono un’altra pagina di storia: 125-104 su Memphis e vittoria numero 73 in stagione, record assoluto che cancella quello stabilito dai Chicago Bulls versione '95-96 che si fermarono a 72. Erano i Bulls di Jordan, ma anche di Steve Kerr, oggi coach di Golden State e di quel Curry che trascina i suoi con 46 punti e diventa il primo giocatore a mettere dentro almeno 400 triple (402 per l’esattezza) in una regular season. Ai Warriors vanno i complimenti dello stesso Jordan "per una stagione fantastica. Il basket è sempre in evoluzione e i record sono fatti per essere battuti. Golden State si è dimostrata una squadra davvero divertente da guardare e sono curioso di vedere cosa faranno nei play-off". Anche il presidente Barack Obama, grande tifoso dei Bulls, ha applaudito l’impresa "di un grande gruppo di ragazzi, dentro e fuori dal campo. Se qualcuno doveva battere quel record, sono contento che siano stati loro". Altra curiosità: Curry è la prima guardia dalla stagione '91-92 a chiudere la stagione regolare con una media di 30 punti a partita col 50% dal campo. L’ultimo a riuscirci, nemmeno a dirlo, fu Jordan.

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