Il 100% elettrico non vi convince? Soluzione: un’elettrica, ma solo per metà. Detta anche elettrica col paracadute, detta anche ibrida plug-in. Si sa, l’automobile è un acquisto che si effettua - spesso - con la pancia ancora prima che con la calcolatrice in mano. Volvo XC40 Plug-in Hybrid, XC40 T5 nella sua versione più prestazionale, in realtà è un buon compromesso tra emotività e ragione: il prezzo è salato (si parte da 48.500 euro per l’allestimento Inscription, cifra che grazie all’Ecobonus cala di 6.500 euro con rottamazione), tuttavia se spremi le sue proprietà di propulsione ad emissioni zero, recuperi nel tempo buona parte dell’investimento.
E il rischio di restare piedi - a differenza di una full electric - non esiste. Senza contare quanto sia gratificante la guida di un Suv compatto che per performance, indice di comfort e di sex appeal, nulla ha da invidiare al fratello maggiore XC60.
DOLCE E SPORTIVA
La tecnica, prima di tutto: un moderno 3 cilindri turbo benzina da 1,5 litri nella parte di motore termico, un’unità sincrona da 60 kW come supporto elettrico, una batteria al litio da 10,7 kWh come alimentatore. In tutto fanno 262 Cv, e al premere dell’acceleratore si sentono eccome (0-100 in 7"3). Per una progressione da sportiva (paragonabile a quella della versione 2 litri turbo a trazione integrale), ma allo stesso tempo dolce, mai scorbutica, sempre sotto controllo.
Tanto è fluido, silenzioso e pronto di risposta, il tricilindrico, che stenti a riconoscere quando l’asse anteriore è mosso dal motore a combustione interna, oppure dal rotore di supporto (oppure, da entrambi).
PURO ELETTRICO
A proposito: se gli accumulatori sono sufficientemente carichi, impostando la modalità di guida «Pure» viaggi in elettrico anche a 125 km/h. Anziché in autostrada, meglio però sfruttare l’autonomia in EV di XC40 T5 (sulla carta, di oltre 50 km) in un contesto cittadino, e non solo in nome del rispetto dell’ecologia: l’avanzamento a fisarmonica tra una rotatoria e quella successiva permetterà al sistema di recuperare preziose riserve di energia dalla frenata rigenerativa.
Anche se il «pieno» di elettroni vero e proprio avviene quando si collega il cavo di ricarica alla presa di corrente: richiede 5 ore da rete domestica da 2,3 kW, o poco più di un’ora se si installa - caldamente consigliato - apposito wallbox da 7,4 kW.
Plug-in o meno, XC40 è un Suv col quale si entra in sintonia in un batter d’occhio: un design che mette pace, una tecnologia di bordo (pratico il display centrale verticale) e in termini di sicurezza (Pilot Assist, City Safety, telecamera perimetrale in fase di parcheggio) di rigore tutto nordico. Lo schema plug-in hybrid ha il suo peso (quasi 2 quintali), ma è ben distribuito e tra le curve non lo avverti. XC40 alternativa al trio GLA-Q3-X1: variante plug-in promossa con la lode, ma - ovviamente - da ponderare in base alle esigenze.
SECONDO NOI
PREGI
Design: Linee svedesi, una garanzia
Comfort: Sedute perfette, zero scossoni in marcia: un servizio da autentica ammiraglia
Sicurezza: Impossibile non menzionarla su Volvo: c'è tutto e i sistemi non sono mai invasivi
DIFETTI
Ricarica: Infrastrutture carenti (ma non è colpa di XC40), in casa serve un contratto da 6kw
Prezzo: Adeguato ma non popolare
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