ROMA (ITALPRESS) - Ad aprile la Motorizzazione ha immatricolato 4.279 autovetture, con una variazione di -97,55% rispetto ad aprile 2019, durante il quale ne furono immatricolate 174.924. Nello stesso periodo sono stati registrati 23.020 trasferimenti di proprieta' di auto usate, con una variazione di -93,60% rispetto ad aprile 2019, durante il quale ne furono registrati 359.751. Ad aprile il volume globale delle vendite (27.299 autovetture) ha dunque interessato per il 15,67% auto nuove e per il 84,33% auto usate. Nel periodo gennaio-aprile 2020 la Motorizzazione ha in totale immatricolato 351.611 autovetture, con una variazione di -50,69% rispetto al periodo gennaio-aprile 2019, durante il quale ne furono immatricolate 712.991. Nello stesso periodo di gennaio-aprile 2020 sono stati registrati 841.638 trasferimenti di proprieta' di auto usate, con una variazione di -43,17% rispetto a gennaio-aprile 2019, durante il quale ne furono registrati 1.480.849.
Unrae «I dati ufficiali di aprile confermano purtroppo quanto da noi anticipato dall’inizio della crisi. Le necessarie e severe misure di contenimento del contagio ne hanno rallentato la diffusione, ma il blocco delle attività economiche ha messo in ginocchio la filiera della distribuzione auto, con le 1.400 aziende che sostentano 160.000 famiglie». E’ il commento di Michele Crisci, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere.
«La riapertura avviene - continua Crisci - con restrizioni molto severe alla circolazione ancora in vigore, e con una domanda da famiglie e imprese fortemente indebolita. Attanagliate da crisi di liquidità dopo 2 mesi di ricavi azzerati, molte delle concessionarie potrebbero non sopravvivere nonostante la riapertura. Rinnoviamo quindi l’appello al sistema bancario perchè le ingenti risorse messe a disposizione dal Decreto Liquidità vengano prontamente erogate alle imprese del comparto auto. E’ evidente la necessità di una accelerazione da parte del Governo, con misure specifiche per il settore automotive. Si tratta di un settore strategico per il Paese, con il suo effetto moltiplicatore sull'economia e il suo contributo al gettito erariale pari a circa 80 miliardi di euro annui. Con la ripresa delle attività nella Fase 2, ancora più centrale sarà il ruolo dell’automobile nella mobilità, non solo all’interno dei grandi centri, ma anche dei pendolari, interurbana e autostradale». Unrae chiede ìal Governo «l'adozione tempestiva di concreti provvedimenti a sostegno della filiera auto».
Promotor «Se si considera che le immatricolazioni di aprile valgono circa il 9% di quelle di un intero anno, proiettando il dato su un intero anno si ottiene un volume analogo a quello del 1949 quando le immatricolazioni furono 48.883. Ovviamente il dato di aprile, come quello di marzo (-85,42%), è dovuto all’emergenza coronavirus». Lo sottolinea il Centro Studi Promotor. «Le concessionarie hanno riaperto oggi - spiega - ma il cammino per tornare alla normalità è lungo e accidentato, come emerge dal clima di fiducia degli operatori del settore. Questo indicatore è crollato dal 33,3 di gennaio al 3,6 di aprile, anche se un piccolo supporto può venire dal fatto che la gente ha capito che il mezzo più sicuro per limitare il contagio è l’auto privata».
«Per tornare alla normalità - osserva Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - ci vuole una terapia d’urto come emerge anche a livello europeo. Di grande interesse è l’apertura a incentivi alla rottamazione anche con l’acquisto di vetture nuove ad alimentazione tradizionale, da parte del vicepresidente della Commissione europea e commissario per il clima Frans Timmermans. Una campagna incisiva di rottamazione non può riguardare soltanto la sostituzione di vecchie auto con vetture a emissione zero perchè non esistono al momento le condizioni per una diffusione su vasta scala di auto elettriche». Quagliano ricorda che l’Italia «ha all’attivo una esperienza di incentivi alla rottamazione molto efficace: quella del 1997 quando chi rottamava una vettura di oltre 10 anni e acquistava una nuova auto riceveva un bonus dallo Stato raddoppiato con un bonus di pari entità obbligatoriamente riconosciuto dal venditore. I risultati furono un incremento delle immatricolazioni del 38,8% già nel 1997 e maggior gettito per l’Erario». .
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