Spercar
Si scrive Ferrari 296 GTB, si legge emozione. L’emozione dono di un grido che non finisce mai, quello del nuovo V6. Un motore inedito che parte silenzioso grazie all’ibrido per poi scatenarsi, e su una vettura all’esordio. Nel nome già c’è tutto: la cilindrata, 2992 cc, e il numero di cilindri, sei.
Le promesse della nuova berlinetta del Cavallino non tradiscono le attese: il nuovo propulsore ibrido plug-in, prima volta di un V6 su una Ferrari stradale, suona come non avremmo immaginato. Al nuovo motore endotermico da 663 cv si affianca un’unità elettrica da 167 cv alimentata da una batteria da 7,45 kWh, portando a 830 cv la potenza complessiva.
Alle novità tecniche si affiancano quelle stilistiche. Il gruppo design guidato da Flavio Manzoni ha elaborato un’auto piccola, agile, con richiami alle grandi GT del passato - i parafanghi, ad esempio, sono un’omaggio alla storica 250 Le Mans - e soluzioni davvero innovative, come le prese d’aria anteriori, nascoste nella parte bassa dei proiettori, e un’ala attiva che scompare, letteralmente, quando non è necessario. Il frontale presenta una volumetria compatta e affusolata. I gruppi ottici traggono ispirazione dalla caratteristica forma a goccia dei proiettori del passato, che qui si completano con le presa d’aria dei freni. Il tema monobocca all’anteriore è interpretato per scomposizione, con una forma a bilanciere in corrispondenza dei due radiatori. Nella parte centrale è stata ricavata un’aletta sospesa di ispirazione Formula 1. Il posteriore è dominato da un unico scarico centrale, che completa la base del profilo della struttura del paraurti che si espande verso l’alto. L’ala attiva trova ricovero nel vano di collegamento dei proiettori posteriori: uno stratagemma per esaltare le prestazioni aerodinamiche senza compromettere le forme.
Il colpo d’occhio e l’emozione: due fattori tipici di Ferrari, che con 296 GTB toccano vertici inesplorati. Gli interni, come da tradizione, sono votati alla «pulizia formale». L’abitacolo si sviluppa intorno all’interfaccia full-digital introdotta sulla SF90 Stradale, ma con una veste ancor più raffinata. L’interfaccia, ergonomica, è interamente digitale. Il volante raccoglie i comandi essenziali, consentendo di mantenere salde le due mani in ogni istante di guida.
Premiamo il pulsante Start e - inatteso, su una Ferrari - ci avvolge il silenzio. Eppure il motore è acceso. Già, perché il propulsore elettrico ci accompagna dal parcheggio alla strada in un fruscio che fa davvero impressione quando sulle fiancate c’è lo scudetto col Cavallino.
Raggiunto il nastro d’asfalto, una lieve pressione sull’acceleratore è sufficiente al V6 per presentarsi con un rombo nuovo, pieno, inesauribile. Più piccolo dei predecessori, con i cilindri posti a 120° in modo da far posto al turbo, è in posizione centrale in basso. Il risultato è che il baricentro si abbassa sensibilmente, rendendo la 296 ancora più agile.
La berlinetta è completamente a suo agio e - grazie alle diverse tarature del manettino - in grado di accompagnare e correggere eventuali sbavature durante la guida. Dall’eDrive, che consente una guida esclusivamente elettrica fino a 25 km e una velocità massima di 135 km/h, passando per Hybrid - in cui è ottimizzata l’efficienza del sistema e la logica di controllo decide se accendere o spegnere il motore termico - fino al Performance - con motore endotermico sempre acceso, che garantisce la piena disponibilità di potenza e all’estremo Qualify, che privilegia le massime prestazioni al mantenimento della carica della batteria.
Nonostante la potenza quasi inesauribile, è facile prendere confidenza. Chi ha lavorato allo sviluppo ci aveva parlato della doppia anima di questa Ferrari: pur rimanendo sempre divertente, è semplice da guidare nella quotidianità, ma pronta a regalare emozioni a chi è alla ricerca delle massime prestazioni.
In pista abbiamo provato la 296 GTB nell’ancor più performante Assetto Fiorano: alleggerita di circa 30 kg, con soluzioni aerodinamiche più estreme - come gli spoiler anteriori, un più ampio uso del carbonio, e le molle in lega iperleggera - si svela appieno sul circuito, pur non cambiando pelle. Con l’acceleratore spalancato il V6 sprigiona il suo urlo in una progressione operistica fino agli 8.500 giri. Ma è in curva, e i tecnici ci avevano avvertito, che tutta la personalità della 296 GTB si palesa. Grazie al nuovo sistema ABS, che ottimizza la distribuzione della frenata, è possibile tirare la staccata ancora più in là, fin quasi al punto di corda, guadagnando metri e uscendo dalla curva con maggior velocità e compostezza.
Il listino rimane quello di un sogno: base 269mila euro, 302mila per Assetto Fiorano. Ma le emozioni non hanno prezzo.
Ferrari 296 GTB
Dimensioni lunghezza 4.565 mm, larghezza 1.958 mm, altezza 1.187, passo 2600
Bagagliaio 202 + 112 litri
Motore 6 cilindri a V benzina, 2992 cc, 663 cv, coppia max 740 Nm; motore elettrico da 167 cv (batteria da 7,45 kWh), potenza di sistema 830 cv.
Trasmissione cambio robotizzato doppia frizione a 8 rapporti, trazione posteriore
Prestazioni vel. max. 330 km/h, 0-100 km/h in 2”9
Prezzo 269mila euro (Assetto Fiorano 302mila)
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