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Imprese sostenibili, ma alla fine conviene?

Imprese sostenibili, ma alla fine conviene?

04 Agosto 2025, 09:30

Il modello dell’impresa for good, che concilia la creazione di valore per gli azionisti con la creazione di valore umano, sociale ed ambientale per tutti gli stakeholder, trova la sua espressione più virtuosa nel modello giuridico delle società benefit e in quello olistico delle B Corp. Trattandosi in entrambi i casi di un cambiamento di paradigma, è più legittimo che l’imprenditore che si affaccia su questi orizzonti si chieda quali saranno le conseguenze sul business della propria impresa e quindi se questa godrà di benefici o al contrario se correrà dei rischi, ad esempio di vedere aumentati i propri costi. In pratica la domanda è:” Ma ci conviene?”

Non esiste ovviamente una risposta univoca a questa domanda.  Certamente l’impresa potrà subire dei nuovi costi se nella sua attività li sta facendo sostenere ingiustamente ad altri, attraverso le cosiddette esternalità negative. Altrettanto certamente un cambiamento di paradigma richiede la risorsa più importante per un’impresa, e quindi il tempo dell’imprenditore e di tante delle persone che vi lavorano.  Allo stesso modo sulla base dell’esperienza di oramai migliaia di imprese nel mondo, di tutti i settori e dimensioni, questo cambiamento può comportare una serie di effetti positivi, fra cui:

  • attirare talenti, visto che sono sempre di più le persone che desiderano lavorare in imprese che perseguano fini non solo economici;
  • entrare nei segmenti di mercato, sempre più ampi, che hanno come base i valori della sostenibilità e dell’etica;
  • corrispondere alle richieste dei propri clienti che sono tenuti a dimostrare la sostenibilità della loro catena di fornitura;
  • accrescere la propria reputazione, a tutti i livelli;
  • ridurre i rischi reputazionali e quindi attirare più facilmente i capitali degli investitori e dei finanziatori;
  • creare le migliori condizioni per innovare prodotti e processi attraverso la sostenibilità.

Il beneficio più importante per un’impresa che decide di sposare la sostenibilità sino a perseguire il cambiamento di paradigma, è però quello di creare un “senso ulteriore“, non solo per l’impresa ma anche per la vita dell’imprenditore e di tutti coloro che ci lavorano.

Propongo infine un’altra prospettiva alla domanda:” Ci conviene?”, facendola divenire:” A chi conviene?”, il che comporta togliersi per un momento i propri panni e indossare quelli degli stakeholder. Questo esercizio porta facilmente a concludere che questo modo di fare impresa conviene:

  • a chi quando è cliente vuole avere la certezza di acquistare prodotti sicuri, rispettosi dell’ambiente e provenienti da filiere composte da imprese responsabili;
  • a chi quando è fornitore vuole essere trattato con equità;
  • a chi quando è cittadino vuole che le imprese dei luoghi in cui vive se ne prendano cura;
  • a chi quando è amico vuole che i propri amici si realizzino nel loro lavoro;
  • a chi quando è genitore vuole che i propri figli abbiano almeno le stesse possibilità di soddisfare i propri bisogni materiali ed immateriali.[1]

 

In definitiva conviene a chi crede in un mondo migliore e vuole fare la sua parte per realizzarlo.

Paolo Braguzzi

Professore presso l’Università degli studi di Verona

e autore del libro “L’impresa for good”

[1] Da: L’impresa for Good. Come creare valore umano, sociale ed ambientale”. Ed. FrancoAngeli

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