Versilia
Joe ha vinto, proprio sotto il cielo della sua Versilia. Tra quelle nubi che volano come «I draghi invisibili». Lo stesso titolo del libro, edizione Diabasis, scritto dalla mamma Chiara Tanzi, che ha ottenuto il premio Selezione San Domenichino dell'omonima associazione culturale di Sarzana. E tra le pagine de «I draghi invisibili», c'è proprio Joe: bravo studente del liceo classico Romagnosi, Giovanni Gnudi è scomparso a 16 anni nel 2017.
«Un riconoscimento che rappresenta molto di più di un premio a un'opera letteraria, perché è l'ennesimo segnale di Joe - racconta Chiara Tanzi -. Segni legati ad episodi che si sono succeduti e che documentano una presenza sempre viva e costante». Il premio San Domenichino è arrivato alla 63esima edizione e quest'anno hanno partecipato oltre 800 autori nelle diverse sezioni: poesia edita e inedita, narrativa inedita e edita. E all'interno di queste sezioni vengono assegnati i premi della Critica, Eccellenza e Selezione. La consegna avverrà sabato 3 settembre alla terrazza Vista mare a Marina di Massa. «Ho partecipato al premio San Domenichino non per ambizione - continua Chiara Tanzi -. Sono stati i miei amici della Versilia che mi hanno suggerito di partecipare, per cui ho accettato per far conoscere Joe anche in questi luoghi: luoghi che lui amava tanto. Luoghi in cui il tempo scorre lento e invitano a fermarsi e a riflettere, pensare. E quando sabato hanno comunicato i vincitori sono stata contenta per mio figlio, perché il merito è suo: è lui che mi ha ispirato. La scrittura è catartica e quando si scrive ci mettiamo in contatto con chi abbiamo amato e non c'è più».
«I draghi invisibili» con l'autoritratto di Giovanni Gnudi in stile pop art in copertina, è stato scritto in diversi momenti «e vuole essere un invito a guardare oltre: solo guidati dalle emozioni si supera il confine». Proprio come in quelle foto del cielo del Tirreno, scattate da Joe e che danno un senso visivo al libro: immagini forti in cui tuffarsi, per perdersi in una nuova dimensione, di speranza. Cieli che oggi più che mai rappresentano un segno: «Mi disse un'amica a me molto vicina leggendo il libro - è scritto -: "I segni continueranno finché ne avrai bisogno. Quando non ne avrai più bisogno li cercherai ma non li vedrai più". Io, anche allora, continuerò a cercarli. E se non li troverò continuerò a scrivere. E Joe saprà cosa farmi scrivere».
«Il vero succo del libro - aggiunge Chiara Tanzi - è nell'epilogo, la pagina più rappresentativa: un messaggio di apertura e speranza. Anche perché "I draghi invisibili" è un libro complicato: duro ed è immaginabile. Poi nel proseguo la lettura diventa più leggera, anche ironica e divertente, per arrivare a queste ultime pagine che annunciano un messaggio: quello della continuità». Perché quei draghi invisibili sopra il mare di Ronchi ci saranno sempre, come «il profondo amore per un figlio che va al di là della stessa vita».
Mara Varoli
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