san polo d'enza
A pochi metri da una banca ha ritrovato un portafogli, premurandosi di consegnarlo ai carabinieri per la restituzione alla proprietaria dopo averlo, però, svuotato del denaro che era al suo interno ovvero 450 euro.
Per questi motivi con l’accusa di furto aggravato i carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia, diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci, una donna di 56 anni abitante in Val d’Enza. Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di San Polo d’Enza, la vittima, una donna di 44 anni, il 20 luglio scorso intorno alle 12:30 si era recata allo sportello bancomat di un istituto bancario di San Polo d’Enza prelevando la somma di denaro di 300,00, che riponeva nel suo portafogli. Mentre la donna andava via, nell’atto di infilare il portafogli nella propria borsa, lo stesso scivolava inavvertitamente a terra venendo perso dalla proprietaria. Dopo pochi minuti, secondo quanto successivamente documentato dalle telecamere della banca, una donna uscendo dall’istituto bancario, notava il portafogli a terra lo prendeva, avendo l’accortezza di portarlo dai carabinieri di San Polo d’Enza per la restituzione alla legittima proprietaria, purtroppo svuotato del denaro che era all’interno ovvero 450 di cui 300 euro appena prelevati dalla vittima. Dopo qualche ora dallo smarrimento del suo portafogli, la 44enne veniva contattata dai militari della stazione di San Polo d’Enza per la restituzione. Giunta in caserma, la vittima lamentava la mancanza del denaro rispetto ai soli documenti presenti nel portafoglio per cui sporgeva denuncia.
Una volta formalizzata la denuncia, i carabinieri di San Polo d’Enza avviavano le indagini che, supportate anche dalle riprese video delle telecamere di videosorveglianza posta nei pressi dell’Istituto bancario, consentivano di indirizzare le attenzioni investigative nei confronti dell’indagata, e di acquisire a carico della stessa, elementi circa la sua presunta responsabilità in ordine al reato contestato, circostanza per cui veniva invitata in caserma, per essere sentita in merito ai fatti. La donna, davanti alle risultanze investigative, ammetteva di aver preso i soldi ed averli spesi per acquistare medicinali. Dopo le formalità di rito, la 56enne veniva denunciata alla Procura reggiana in relazione al citato riferimento rifermento normativo violato.
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