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VIA BURLA

Il garante: «Il mio Capodanno in carcere insieme ai detenuti»

di Michele Ceparano

04 Gennaio 2022, 08:24

Roberto Cavalieri, il garante dei detenuti del Comune di Parma, ha passato il Capodanno nel carcere di via Burla. Non una semplice visita, ma più di quattro ore. Mentre dappertutto si festeggiava o, pandemia permettendo, si cercava di farlo, Cavalieri ha scelto di restare in prima linea, in quell'universo carcerario che lui in tutti questi anni - è stato, infatti, nominato dal Comune nel 2014 - ha instancabilmente cercato di far conoscere e aprire alla città.
Il garante ha varcato il cancello dell'istituto penitenziario parmigiano che ospita, con l'ala di recente apertura, 690 detenuti, alle 20,30 e si è trattenuto ben oltre la mezzanotte. Ha poi affidato a Facebook alcune sue riflessioni, parole che in tanti hanno letto e commentato.


«Come garante dei detenuti - ha spiegato sulla sua pagina - ho voluto dare un segno di vicinanza ai reclusi e anche al personale della polizia penitenziaria in servizio».
Cavalieri è passato davanti a tutte le oltre duecento celle delle media sicurezza, dove si trova la maggioranza dei detenuti. «Quelle vuote - elenca -, quelle inagibili, quelle occupate. In tante i detenuti già dormivano. In altre si aspettava la mezzanotte per festeggiare. Con chi era sveglio si sono scambiate due chiacchiere, un impegno a fare presto un colloquio, una parola per chi aveva saputo che il padre era morto e per chi si disperava perché non ce la fa più». Poi le richieste, «tante - prosegue il garante -, di sollecitare il magistrato per avere la libertà anticipata o la fissazione di un'udienza». Ma c'è anche qualcuno che, «dopo tanti anni che ci conosciamo, mi ha chiesto come stavano i miei figli». Perché quello del carcere è un mondo reale. A mezzanotte, i botti che provengono della città, infatti, non coprono «le urla e i tagli che si infligge con una lametta un detenuto». Poi, l'uomo ritorna alla calma mentre Cavalieri gli promette di andarlo a trovare di nuovo «per sostenere il suo trasferimento vicino alla famiglia e ai figli. Non sarà facile - commenta - ottenere quello che desidera nel nuovo anno». Durante la sua visita Cavalieri incontra dei giovani, «da poco maggiorenni, in via Burla in seguito a reati commessi qui a Parma nell'ambito di quel fenomeno che sono le cosiddette baby gang». Quello, inoltre, che deve colpire è «la condizione di estremo isolamento e povertà in cui in via Burla vivono tante persone le cui famiglie sono indigenti e non possono neppure permettersi di far loro una visita».


Queste quattro ore e mezza, aggiunge il garante, «per me sono state un'ulteriore occasione per comprendere cos'è il carcere». Per i detenuti e gli agenti, «sempre disponibili con me, è la normalità». Per gli altri, invece, il suo auspicio è che possa nascere «la speranza e il desiderio di capire cos'è e di impegnarsi per migliorarlo tutti insieme. Perché il carcere - puntualizza il garante - non deve essere qualcosa di lontano dalla città, ma parte di essa». Un altro auspicio per questo 2022 riguarda, infine, «la Commissione per l'innovazione del sistema penitenziario istituita dal ministro della Giustizia Marta Cartabia. Speriamo che porti dei risultati».

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