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Liborio Parrino

«Il sonno, un mondo con cui dialogare con delicatezza»

«Il sonno, un mondo con cui dialogare con delicatezza»

di Giovanna Pavesi

01 Aprile 2022, 15:32

La presentazione del suo «Viaggio intorno al sonno. La medicina del sonno» (Pacini editore), e secondo di tre volumi tutti dedicati a uno degli aspetti più misteriosi dell’esistenza, probabilmente, l’ha pensata come a una delle sue lezioni, in cui il registro scientifico si intreccia con quello delle (brillanti) citazioni colte. L’uno rincorre l’altro, perché se si vuole lasciare un segno o un messaggio profondo, la passione per un aneddoto, un quadro, un mito o una statua può fare la differenza. Ed è stato così anche nei giorni scorsi, quando Liborio Parrino, professore associato di Neurologia all’Università di Parma, direttore della Scuola di specializzazione omonima, del Centro di Medicina del sonno e della Struttura complessa di Neurologia, ha presentato il suo ultimo volume alla Feltrinelli, insieme all’assessore alla Cultura, Michele Guerra, e al direttore della Gazzetta di Parma, Claudio Rinaldi, che ha definito quel suo «viaggio affascinante» una sorta di dichiarazione d’amore per quella disciplina che studia da 40 anni.
E se il primo libro era più dedicato alla storia notturna, mentre questo si concentra di più sulla medicina del sonno in senso stretto, pur mantenendo una certa «leggerezza», per Parrino tutti gli elementi narrati possono aiutare ad «avvicinarsi al sonno», inteso come una «magica grammatica universale».


«Parrino è una persona di enormi interessi scientifici e culturali: dentro il volume non c’è solo il viaggio intorno al sonno, ma un modello di pensiero nuovo e un apparato iconografico importante» ha detto Guerra. «Il lavoro onirico è imprevedibilmente affascinante e il sogno è bello perché è un mistero» ha chiarito Parrino, che in un passaggio descrive la camera da letto non solo come il posto del riposo, ma anche come luogo dell’arte. «Lì si svegliò Gregor Samsa ne La Metamorfosi di Franz Kafka ed è lì che sono raffigurate quasi tutte le annunciazioni italiane tra il '300 e il '600. È una metafora: è il posto dove consegniamo la nostra coscienza per trovarla ristorata la mattina dopo, segno che abbiamo fiducia nella notte». Esortato dalle domande di Guerra e Rinaldi, che ha menzionato il lungo lavoro con Giovanni Terzano, professore di Neurologia e Fondatore del Centro di Medicina del sonno, scomparso di recente, il neurologo ha definito il sonno come un mondo con cui dialogare con delicatezza: «Nietzsche diceva che bisogna riconciliarsi con se stessi e, vista l’attuale situazione internazionale, essere arrabbiati, anche per una sciocchezza, è un peccato. Prendiamo le cose con maggior leggerezza e anche il sonno potrà essere molto più dolce e ristoratore». 

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