LA POLEMICA
Un rendering del progetto esecutivo del 2017. Ma i lavori non sono mai iniziati
La nuova Biblioteca di Alice non si farà, almeno per ora. La «nota dolente» l'aveva annunciata l'assessore De Vanna qualche giorno fa, mentre metteva in fila i cantieri cittadini che apriranno nel 2024. Nell'elenco la Biblioteca di Alice non figura: «l'ultimo bando è andato deserto - aveva chiosato l'assessore ai Lavori pubblici - per cui dovremo farne uno nuovo».
Stanco di aspettare appare l'ex sindaco Pietro Vignali, ora capogruppo del gruppo consiliare che porta il suo nome: dopo aver ricordato che risale a ben undici anni fa lo spostamento della biblioteca nelle serre del Parco Ducale e che quella sede avrebbe dovuto essere provvisoria, Vignali attacca: «È l’ennesimo bando che non va a buon fine: si tratta di una vera e propria odissea, tra scelte ritardate, difficoltà sui fondi, cantieri mai iniziati e bandi andati deserti, della quale non si intravede la fine».
Un'odissea cominciata nel gennaio 2012 quando la Biblioteca di Alice in seguito alla chiusura della scuola Racagni traslocò provvisoriamente alle serre del parco Ducale. «L'Amministrazione comunale di allora - ricorda Vignali - decise di non riaprire la biblioteca all’interno della scuola Racagni - poi inaugurata nel 2016 - ma di realizzarne una nuova nel quartiere Pablo. E qui inizia il calvario di questa vicenda. Inizialmente ci sono voluti più di cinque anni per individuare l’area e avviare il primo bando che poi andò deserto. Poi ci vollero altri due anni, siamo al 2020, per fare un nuovo appalto, questa volta aggiudicato».
Ma il cantiere non è mai partito. «Poi ci sono voluti altre anni per fare il nuovo bando e ora apprendiamo che anche questo è andato deserto e tutto dovrà ripartire ormai dal 2024. Dopo dodici anni per la Biblioteca di Alice non c’è ancora una data certa sul ritorno in una nuova sede nel quartiere Pablo quando invece la scuola all’interno della quale era nata è in funzione, in un nuovo edificio, da più di sette anni».
Secondo l'ex sindaco di Parma «questa è solo la punta dell’iceberg di ritardi, cantieri mai partiti, piani ed opere pubbliche che sono solo dei libri dei sogni. Ne è prova il fatto che del nuovo Piano delle Opere Pubbliche 2024 , annunciato in maniera roboante, 36 opere per oltre 30 milioni di euro siano stati presi e traslati dal piano di quest’anno».
Vignali appunta che alcuni di questi interventi «sono molti significativi. Dalla riqualificazione delle aree verdi - del Parco dei Vetrai, del parco dei Vecchi Mulini, del Parco Testoni e dell’area di via Milano - presentati invece come fiore all’occhiello del programma di lavori pubblici per il 2024 al Portico, il canile, il parco del San Paolo, il centro di logistica in via del Taglio, gli interventi di accessibilità alle Fiere, la Fontana del Trianon e la rotatoria tra via Mantova e via Parigi, solo per citarne alcuni dei 36 che sono stati spostati».
Il risultato? «Un libro dei sogni» insiste Vignali. «Si annunciano tanti interventi ma poi nel concreto si fa molto poco. Se dal 2022 al 2023 erano stati traslati 45 milioni di euro di interventi è ancora più inaccettabile».
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