TRIBUNALE
Il gup del tribunale di Parma Sara Micucci ha applicato la pena di quattro anni e mille euro di multa, accogliendo l’intesa raggiunta tra la Procura e la difesa, ad Antonella Lambri, ex consulente bancaria imputata di una serie di reati ai danni degli investitori, molti dei quali hanno presentato denuncia: truffa e furto pluriaggravati, tentata truffa, falso, abusivismo finanziario e sostituzione di persona le imputazioni formulate dai pm Alfondo D’Avino, Fabrizio Pensa, Emanuela Podda e Silvia Zannini.
L’ex promoter di Fideuram-Sanpaolo Invest, difesa dall’avvocato Umberto Guerini, secondo l’accusa, avrebbe lucrato indebitamente provvigioni e corrispettivi per oltre tre milioni nel giro di due anni e mezzo e si sarebbe intascata, tra l'altro, anche le somme di alcuni clienti, a lei consegnate con la prospettiva di un investimento lucroso. Oltre 220 le persone offese indicate nell’inchiesta, mentre Fideuram è stata citata come responsabile civile. In una confessione sottoscritta, l'imputata si è assunta la responsabilità degli addebiti che le venivano contestati, «una responsabilità che è solo mia».
La sentenza di patteggiamento liquida le spese legali, ma per i risarcimenti ora dovranno essere azionate cause civili. Delusione da parte dei legali di parte civile, come l’avvocato Francesco Santangelo, che assiste una coppia di risparmiatori.
«Questa promoter - dice l’avvocato - ben voluta e remunerata dalle società preponenti per i lauti guadagni che la stessa ha loro garantito nel corso di oltre dieci anni, ha truffato piccoli risparmiatori, privandoli in alcuni casi addirittura del Tfr accantonato in una vita di lavoro e ciò grazie a quella che non si può non ritenere una fattiva compartecipazione di personale interno alla banca e alla Sim. Difatti, dalla lettura degli atti di indagine emerge chiaramente come molteplici reati, contestati, però, dalla Procura di Parma alla sola Lambri, non si sarebbero potuti commettere senza la necessaria complicità di organi e funzionari interni di uno dei gruppi bancario-finanziario più importanti del paese, verso il quale non è stata disposta indagine alcuna».
Per l’avvocato Santangelo «in ciò sta lo scandalo, poiché ad oggi l’unica indagata (ora imputata) è solamente la promotrice, nonostante le vane segnalazioni, querele, memorie ed istanze avanzate dai numerosi avvocati coinvolti, nel tentativo di ottenere un più che doveroso approfondimento delle indagini preliminari nei confronti della Sim, della società Bancaria del Gruppo Intesa San Paolo e delle persone addette alle varie funzioni, anche e non solo di vigilanza».
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