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Carabinieri

Arma in festa per il 210° anniversario della fondazione. Il comandante Pagliaro:"Militarità, competenza, coraggio e umiltà i nostri valori"

Il comando provinciale festeggia il 210° annuale della fondazione dell’arma dei carabinieri

05 Giugno 2024, 12:30

Nell’impareggiabile scenario del Parco Ducale, davanti all’omonimo Palazzo, sede del Comando Provinciale, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose, è stato celebrato il 210° annuale della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, la cui costituzione risale alle Regie Patenti del 13 luglio 1814 con le quali venne attribuito al “Corpo dei Carabinieri Reali” la duplice funzione di difesa dello Stato e di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.

La festa della fondazione è fissata per il 5 giugno di ogni anno, data di concessione (per la partecipazione alla prima guerra mondiale) della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare all’Arma dei Carabinieri, Forza Armata dal 2000 e Forza Militare di polizia a competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza. Come Forza Armata concorre alla difesa del territorio nazionale, assicura il contributo nazionale alle attività promosse dalla comunità internazionale o derivanti da accordi internazionali, volte alla ricostituzione e al ripristino dell’operatività dei corpi di polizia locali. Come Forza di Polizia è impegnata nello svolgimento di tutte le attività a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica: dal controllo del territorio, ai servizi di ordine pubblico, alla tutela degli interessi diffusi della collettività cui sono dedicati Reparti altamente specializzati per la sicurezza in materia di sanità, igiene e sofisticazioni alimentari; forestale, ambientale e agroalimentare; lavoro e legislazione sociale; del patrimonio archeologico, storico, artistico e culturale nazionale; concorre alla tutela del bene della collettività nazionale in casi di pubbliche calamità, assicurando la continuità dei servizi di ordine e sicurezza, quale struttura operativa nazionale di protezione civile.

L’Arma dedica ogni cura alla formazione del personale in quanti il Carabiniere deve poter affrontare, con padronanza di mezzi, le dinamiche sociali, oggi essenzialmente condizionate dalle innovazioni tecnologiche e dalla globalità delle relazioni. Accanto alle competenze, è necessario sostenere la consapevolezza del ruolo, guardando soprattutto alla militarità e all’orientamento al cittadino.

La militarità è il riferimento imprescindibile dell’Istituzione, che opera in sinergia con le altre Forze Armate anche sul territorio nazionale, per i compiti di difesa integrata del territorio. Per altro verso, l’orientamento al cittadino è il vero metro di valutazione dell’azione di ciascun Carabiniere. Il Carabiniere deve sapersi porre in ascolto delle persone che vedono nell’uniforme un argine all’illegalità, ma anche un antidoto alle ansie della modernità.

Nel corso del suo intervento il Comandante Provinciale, Colonnello Andrea Pagliaro, dopo i dovuti ringraziamenti, ha ricordato i Valori che i Carabinieri, coltivano da sempre. Valori tramandati da chi ci ha preceduto, atti di eroismo che punteggiano tutta la storia dell’Arma, come testimoniato dal sacrificio dei Martiri di Fiesole, di cui quest’anno ricorre l’80° anniversario.

Sono tali figure eroiche, ha evidenziato il Comandante, che ci indicano la “bussola etica” del nostro agire, fatto di militarità, competenza, coraggio e umiltà. Sono virtù e valori antichi, ma quanto mai attuali e intramontabili, che alimentano nei cittadini l'aspettativa di uno spirito di servizio disinteressato, di saldezza morale, di compostezza, di disciplina, di efficienza, di concretezza e di sobrietà. Sono queste le basi, solide, sulle quali l'Arma è chiamata a garantire l'assolvimento dei complessi compiti affidati all'Istituzione, condividendone quotidianamente gli sforzi e i rischi con i colleghi delle altre Forze di Polizia, in un ormai consolidato modello di coordinamento che fa perno sulla figura del Prefetto, cui è ricondotta la responsabilità generale dell'ordine e della sicurezza pubblica.

La presenza capillare dei Carabinieri in Provincia, distribuita su 36 Comandi di Stazione, è il vantaggio competitivo che viene sfruttato per intercettare le esigenze di sicurezza del cittadino nei singoli contesti territoriali. I Comandanti di Stazione sono il caposaldo di questo sistema, in cui ciascun presidio dell'Arma costituisce patrimonio delle singole comunità.

Altro aspetto evidenziato è l’attività svolta per la diffusione della cultura della legalità.

È stata dedicata una particolare attenzione ai giovani studenti con frequenti incontri sia presso gli Istituti sia nelle nostre Caserme, ha affermato il Colonnello Pagliaro, per rafforzare la condivisione dei valori fondanti della Patria e sollecitare la loro attenzione sulle diverse questioni che afferiscono al tema ampio della legalità,

compresa quella, attualissima nell'era del rapporto critico tra uomo e risorse naturali, della legalità ambientale, per sviluppare la quale ci siamo avvalsi delle specifiche competenze dei nostri carabinieri forestali.

Nel concludere il suo intervento, il Comandante Provinciale, ha dedicato un deferente omaggio ai caduti dell'Arma che si sono sacrificati sull’Altare della Patria e della nostra libertà per garantire la sicurezza del Paese; coltivare la loro memoria significa comprendere l’immensa ricchezza morale che ci hanno trasmesso e rinnova in noi l'impegno di dedicare ogni sforzo per l’edificazione di una società sempre più giusta.

La cerimonia si è conclusa con la premiazione dei carabinieri che si sono distinti in particolari operazioni di servizio. Sono stati insigniti il Cap. (ora Maggiore) Marco Di Caprio; il Lgt. C.s. Antonio Vellucci; il Lgt. (ora Lgt. C.s.) Alberto Balestracci; il Lgt. Domenico Paduano; il V. Brig. Carmelo Vassallo; l’App. Sc. Qs Massimo Modica; il Mar Magg. Filippo Collana; il Mar Ord. Alessandro Stanzione; il V. Brig. Davide Di Bella; il Mar Ca. (ora Mar Magg.) Nicola Maggio; il Mar Ord. Luca Russo; il Mar Vincenzo De Francesco; il V. Brig. Aldo Rossetti; il Brig. Ca. Alessandro Tosi; il Brig. Paolo Giani; il Brig. Salvatore Antonio Orlando (che riportava lesioni personali durante l’operazione; il V. Brig. Massimo Orefice; il V. Brig. Claudio Zardi; il Car. (ora V. Brig.) Piersalvatore Palamara; l’App. Sc. (ora Brig.) Fabio Chiari; l’App. Sc. Qs Stefano Giambruno; il Car. Francesco Fiorillo; il Car. Massimo Nicastro.

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