il caso
Il carcere di Parma
«Cinquant'anni dopo la sua approvazione, la legge 354 del 1975 sull'ordinamento penitenziario rimane una riforma con intuizioni culturali ancora attuali, ma che necessita di essere pienamente applicata». Lo ha detto Roberto Cavalieri, garante regionale dei detenuti dell’Emilia-Romagna, incontrando oggi la stampa a Bologna insieme al provveditore dell’amministrazione penitenziaria dell’Emilia-Romagna e Marche, Silvio Di Gregorio.
Cavalieri ha sottolineato come la norma abbia introdotto «un modello basato sulla riabilitazione della persona e non sulla punizione», ma oggi «il sovraffollamento rischia di compromettere i percorsi personalizzati». In Emilia-Romagna, infatti, i detenuti hanno superato quota 4.000: secondo i dati aggiornati al 31 ottobre, a fronte di una capienza complessiva di poco più di 3.000 posti, gli istituti regionali ospitano «750 detenuti in più rispetto al 2022, in sostanza quasi due carceri in più», spiega il garante. A Parma sono presenti 776 detenuti con 655 posti, 291 stranieri. A Ravenna sono presenti 85 detenuti e 49 posti, 39 gli stranieri. A Reggio Emilia 315 detenuti con una capienza di 292 posti: 142 gli stranieri. A Rimini 168 detenuti (con una e 118 posti, 76 gli stranieri. I suicidi negli istituti penitenziari della regione, dall’inizio dell’anno, sono stati otto: cinque nel carcere di Modena, uno in quello di Parma, uno a Reggio Emilia e uno a Bologna.
«La risposta non è solo dentro le carceri - ha aggiunto Cavalieri - ma deve arrivare dai territori, dalle amministrazioni locali e dal mondo del welfare. In Emilia-Romagna esistono almeno 500 detenuti con meno di quattro anni da scontare che, con le adeguate condizioni, potrebbero essere avviati a percorsi esterni».
Sulla stessa linea Di Gregorio che ha spiegato come la Regione stia lavorando a nuovi poli formativi in carcere, con percorsi professionali legati a gastronomia, meccanica e packaging, oltre a quelli universitari già attivi a Parma, Modena e Bologna.
Durante la conferenza stampa è stato presentato anche il convegno dedicato ai 50 anni, che si terrà il 5 dicembre in sala Fanti, alla sede dell’Assemblea legislativa regionale.
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