SALUTE
Tutti dobbiamo invecchiare ma bisogna avere la consapevolezza che la causa dell’invecchiamento non è solo il tempo che passa: la velocità e il modo in cui invecchiamo sono il risultato del modo in cui abbiamo vissuto.
Due gemelli con la stessa età anagrafica e lo stesso patrimonio genetico possono avere infatti una diversa età biologica, frutto dello stile di vita e dei comportamenti che hanno tenuto negli anni, vale a dire di tutti quei fattori esterni, come scelte nutrizionali, attività fisica e sedentarietà, lavori usuranti, stress e qualità del sonno, che possono far invecchiare più o meno velocemente del dovuto.
Oggi è possibile misurare con una serie di test l’età biologica, valutando con grande accuratezza le condizioni della persona e in molti casi intervenire precocemente per riportare indietro l’orologio biologico mettendo in atto tutta una serie di “correttivi” in grado non solo di aumentare e migliorare l’aspettativa di vita in salute, ma anche di prevenire il decadimento precoce dell’organismo ed elaborando programmi in grado di contrastare il trascorrere del tempo.
Oltre a migliorare gli stili di vita, per contrastare l’invecchiamento in un futuro molto prossimo si potrà ricorrere a nuove molecole scoperte e in via di sviluppo come i polifenoli, il resveratrolo, gli attivatori delle sirtuine, il Nad (nicotinammide adenina dinucleotide), che si sono già dimostrate in grado di prolungare la vita in salute negli animali, mentre molto promettenti sono anche tecniche rigenerative come il digiuno intermittente, la terapia infusionale con antiossidanti e vitamine, l’ossigenoterapia iperbarica.
Esistono alcuni segnali, sia fisici che mentali, che indicano il passare degli anni. Il primo di questi è il calo delle performance fisiche con diminuzione della mobilità, della forza, della elasticità muscolare, il rallentamento del cammino con aumento del tempo in cui si appoggiano entrambi i piedi a terra, il cambiamento della postura che tende ad incurvarsi causa l’assottigliamento e l’accorciamento delle ossa, la perdita del muscolo e l’aumento della massa grassa.
I primi segnali che riguardano il cervello sono l’intensificarsi di dimenticanze che capitano nella vita di tutti i giorni, il ripetere più volte le stesse cose, non trovare la parola giusta o non ricordare nomi e oggetti, oppure dover leggere più volte lo stesso testo per ricordarne il concetto.
Ci si sente vecchi quando non si riesce ad usare la tecnologia dei tablet e le infinite opzioni degli elettrodomestici o la tv digitale e ci vuole più tempo per apprendere la stessa quantità di nuove informazioni.
Un segno che caratterizza l’invecchiamento è la maggiore lentezza nei comportamenti, sia nell’esecuzione di gesti fisici che nei tempi di reazione mentale agli stimoli esterni. Col passare dell’età si assiste anche ad un calo di tutte le funzioni sensoriali con riduzione della vista, dell’udito (il 48% degli uomini e il 37% delle donne ha problemi di udito dopo i 75 anni), diminuzione del gusto causa la riduzione delle papille gustative che scendono al 50% del normale all’età di 80 anni.
Molte sono inoltre le malattie croniche e degenerative che insorgono dopo gli anta e che dopo i 65 anni colpiscono circa il 90% della popolazione e che hanno nell'infiammazione cronica il denominatore comune. Ma anche segni e disturbi fastidiosi come l’incontinenza urinaria, la perdita di elasticità e macchie cutanee, l’incanutimento e la perdita dei capelli, i disturbi del sonno, le alterazioni della voce, la minore adattabiltà allo stress, maggiore suscettibilità alle infezioni per il calo delle difese immunitarie, la tendenza all’ansia e alla depressione, la preoccupazione eccessiva per le finanze o la salute sono sintomi di invecchiamento.
Alcune caratteristiche legate agli ormoni differenziano l’invecchiamento di uomo e donna: l’uomo per il calo del testosterone può avere ripercussioni sulla sfera sessuale, perdere molto tono muscolare ed accumulare grasso nella zona addominale, mentre la donna con la menopausa tende ad accumulare chili e può andare incontro a osteoporosi.
È sbagliato però rassegnarsi, l’obiettivo di rimanere giovani più a lungo e di prolungare la vita con una maggiore durata della salute e dell’autosufficienza senza malattie o invalidità è già in parte realtà grazie ai progressi della medicina, alla identificazione di fattori di rischio individuali che permettono di definire strategie personalizzate legate in primo luogo all’adozione di comportamenti di prevenzione quali una dieta sana equilibrata priva di eccessi, la lotta alla sedentarietà e allo stress, il mantenimento di un peso corretto, il concedersi momenti di riposo e relax coltivando i propri interessi, dormire un numero adeguato di ore, limitare il consumo di alcolici ed eliminare il fumo.
Non è mai troppo tardi inoltre per iniziare a fare attività fisica: in tutte le fasi della vita un'attività fisica correttamente eseguita è una vera e propria medicina non solo sotto il profilo fisico, per rallentare l’invecchiamento e per contrastare e prevenire tutte le malattie, ma anche psicologico in quanto innalza il tono dell'umore, mantiene vivi e dinamici e può diventare occasione per riappropriarsi della consapevolezza della propria vita, in quanto momento di socializzazione ed integrazione sociale.
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