salute
L'umanità è sempre stata immersa in un fondo di radiazioni elettromagnetiche naturali, prodotte da sole, stelle, fenomeni meteorologici e dalla terra stessa. A questi campi elettromagnetici di origine naturale si sono aggiunti, con l’inizio dell’era industriale, quelli artificiali, connessi allo sviluppo scientifico e tecnologico come i radar, gli elettrodotti, gli apparecchi televisivi, i forni a microonde e i telefoni cellulari. Sono passati quasi 30 anni dall’introduzione del “cellulare”, utilizzato da miliardi di persone, per migliaia di ore cumulative fino all’abuso, come ha denunciato la Società italiana di pediatria, visto che 8 bambini italiani su 10, tra i 3 e i 5 anni, sanno usare il cellulare dei genitori, con danni alla loro salute psicofisica.
Uno dei problemi dell’uso del cellulare sulla salute riguarda il rapporto col cancro, in particolare del cervello, che nonostante decenni di ricerche rimane ancora controverso e spesso affrontato dai media con poca chiarezza e rigore scientifico. Ne parliamo con il medico oncologo Vittorio Franciosi.
Che tipo di radiazione emettono i telefoni cellulari e quali effetti provocano?
Sono radiazioni elettromagnetiche a radiofrequenza (RF-EMF), che si collocano tra le onde radio a media frequenza e le microonde. L’unico effetto biologico noto delle onde-radio, potenzialmente dannoso per la salute, è il riscaldamento dei tessuti. L’aumento della temperatura della pelle dell’orecchio, a diretto contatto col telefono, è di 1-2 decimi di C° e quella del cervello è praticamente non rilevabile. Le radiazioni elettromagnetiche dei cellulari possiedono un’energia troppo debole per causare danni diretti al Dna, la molecola a cui è affidata la codificazione delle informazioni genetiche, e per indurre mutazioni cancerogene in maniera diretta.
I telefoni cellulari potrebbero rappresentare un rischio per i tumori cerebrali?
Gli studi epidemiologici osservazionali sulle popolazioni e quelli sperimentali sugli animali non permettono, al momento, di concludere che i cellulari sono cancerogeni per l’uomo, cioè di gruppo 1, perché un rapporto causa-effetto non è stato dimostrato. Nel 2011 l’International agency for research on cancer (Iarc) ha classificato i campi elettromagnetici a radiofrequenza emessi dai cellulari come possibilmente cancerogeni per l’uomo, cioè di gruppo 2B. Il tumore più studiato è il tumore cerebrale. Ma (a parte alcuni studi caso-controllo che hanno suggerito un possibile rapporto con l’uso dei cellulari), la maggior parte delle ricerche condotte nei paesi in cui i telefoni cellulari sono ampiamente utilizzati da tempo, come gli Stati Uniti, i paesi nordici, il Regno Unito, l’Australia e l’Italia, non hanno dimostrato l’aumento d’incidenza dei tumori cerebrali (gliomi, meningiomi, neurinomi del nervo acustico e tumori dell’ipofisi) e dei tumori delle ghiandole salivari.
Ci sono prove che altre fonti di radiazioni elettromagnetiche a radiofrequenza siano cancerogene?
Ci sono alcuni studi sui rapporti fra tumori ed esposizione alle onde emesse dai trasmettitori della telefonia mobile e radiotelevisivi. Tuttavia, le segnalazioni di casi di tumori infantili in prossimità di singoli trasmettitori non sono stati confermati da studi più ampi condotti su bambini oncologici in relazione alla loro esposizione alle onde-radio emesse dai trasmettitori di telefonia mobile.
Cosa possiamo fare per prevenire i possibili danni dei cellulari?
Anche se la maggior parte delle ricerche epidemiologiche non supporta l’associazione tra l’uso del cellulare e i tumori cerebrali, viste le incertezze e i limiti delle ricerche, è ragionevole, per il principio di precauzione, adottare semplici misure preventive, utili indipendentemente dal rischio cancerogeno. Ad esempio, evitare le lunghe telefonate, soprattutto se la linea è disturbata o il segnale è scarso, mantenere il telefonino il più possibile lontano dal corpo durante l’uso e, per garantirsi un sonno tranquillo, spegnerlo quando si va a dormire. In conclusione, la maggior parte delle ricerche non supportano l’associazione causale tra l’uso del telefono cellulare e i tumori, soprattutto della testa. Tuttavia, questo problema continuerà ad essere molto controverso, perché gli esperti non sono d’accordo sull’interpretazione dei risultati degli studi e sono necessarie nuove ricerche scientifiche di qualità sull’argomento. È però ragionevole raccomandare un uso consapevole e
non compulsivo del cellulare e adottare precauzioni che aumentino la protezione e diminuiscano l’esposizione agli effetti potenzialmente dannosi.
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