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Mon crime

Nascosto in una commedia gialla urla il manifesto femminista di Ozon

Il regista francese trasforma un sottile gioco cinefilo in un film politico

Nascosto in una commedia gialla urla il manifesto femminista di Ozon

di Lucio D'Auria

02 Giugno 2023, 16:54

«Non sarebbe possibile nel 1935 progettare la propria vita e la propria carriera in piena uguaglianza?». Nascosto in una commedia, solo all’apparenza leggera e appena intorbidita da una trama gialla, urla il manifesto femminista di Francois Ozon, che al solito si diverte a mischiare i generi per arrivare dritto al cuore e alla testa dello spettatore. «Mon crime. La colpevole sono io» è un sottile gioco, cinefilo e arricchito da un cast stellare, capace di parlare di attualità senza prendersi troppo sul serio. Di più: mascherando quasi le proprie intenzioni bellicose.

Madeleine Verdier è un’aspirante attrice, ovviamente bionda e un po’ civettuola, che viene accusata dell’omicidio di un potente produttore, trovato morto in casa dopo che aveva incontrato la ragazza per un provino. La scena iniziale ci mostra lei in fuga dalla casa dell’uomo e il racconto fatto all’amica e coinquilina Pauline, in cui rivela d’esser scappata dopo l’aggressione subita. E fin qui siamo al giallo. Presto però Ozon vira rapido e trasforma il suo film in commedia prima e in un «legal» poi, quando la scena si sposta in un’aula di tribunale: Madeleine infatti, su consiglio dell’amica avvocato, si auto-accusa dell’omicidio, racconta il tentato abuso subito, dimostra la sua legittima difesa, e viene assolta dalla giuria e dall’opinione pubblica tutta che la trasforma in un’eroina della difesa dei diritti delle donne. Contrita, messa con le spalle al muro da un mondo maschile e maschilista che l’accusa, si erge a paladina, mettendo a nudo il re e ridicolizzando le sue fragili esibizioni di potere.

Ozon, che ha costruito sceneggiatura e film partendo da una pièce firmata da Georges Berr & Louis Verneuil, non si ferma qui: aggiunge personaggi (che muove con la precisione dello stratega sulla scacchiera) ed elementi trasformando piano «Mon Crime» in un film politico che parla di matrimoni di convenienza, abusi e questioni di genere, e che fa dire alle sue protagoniste «della terribile condizione delle donne del XX secolo che vengono pagate meno degli uomini che fanno gli stessi mestieri». Insomma un atto rivoluzionario, mentre con assoluta eleganza viene servito il tè del pomeriggio.

Regia: Francois Ozon
Interpreti: Nadia Tereszkiewicz, Isabelle Huppert, Fabrice Luchini
Francia 2023, 1 h e 42'
Genere: Commedia/Giallo
Dove: D'Azeglio, The Space Campus e Parma Centro

Voto 3/5

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