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L'edificio è inagibile e chiuso da più di tre anni

«Svuotata» la chiesa di Sivizzano. I fedeli: "Restauratela"

«Svuotata» la chiesa

di Maria Chiara Pezzani

14 Febbraio 2022, 17:43

Quando hanno visto portare via paramenti, oggetti sacri e preziosi, gli abitanti si sono preoccupati sulla sorte della chiesa, da tempo chiusa, ma che auspicavano potesse riaprire. Di antichissima edificazione, la chiesa di san Michele a Sivizzano, che fa parte della Nuova Parrocchia di Traversetolo, in questi ultimi anni evidenziava segni di cedimento strutturale e nell’ottobre del 2018, il parroco di Traversetolo don Giancarlo Reverberi ha richiesto una valutazione tecnica sull’agibilità.


La perizia ha evidenziato diverse criticità: «fessurazioni sulle strutture portanti verticali e sul pavimento; crollo della volta a botte sulla Cappella laterale destra con conseguente danneggiamento dell’altare, dell’edicola e del tabernacolo; gli archi portanti e le vele della volta a crociera, sovrastanti il presbiterio, risultavano fortemente pericolanti, numerose le porzioni di intonaco distaccato e precipitato a terra o sull’altare» si legge in una nota della parrocchia.


l luogo di culto quindi non presentava i requisiti minimi di sicurezza per l’apertura al pubblico. Per riaprire l’edificio sacro occorre un impegno economico altissimo che la piccola parrocchia, priva di entrate, non è in grado di affrontare.
«La Curia vescovile, già in difficoltà per le numerose emergenze sparse in tutta la diocesi, considerando anche che la chiesa è poco frequentata e che non vi sono difficoltà a raggiungere la parrocchiale di Traversetolo per le funzioni - si legge sempre nella nota della parrocchia - ha così deciso di chiudere definitivamente l’edificio».


Per questo motivo un’incaricata dell’Ufficio beni culturali ecclesiastici ha provveduto a mettere in sicurezza gli ultimi oggetti di pregio, stilando un inventario di tutto ciò che apparteneva alla chiesa di Sivizzano, considerando che la struttura aveva già subito dei furti. Una situazione evidente che però non placa il desiderio degli abitanti di vederla di nuovo aperta. «Comprendiamo le ragioni della decisione – spiegano -, ma il nostro auspicio è che la chiesa non venga lasciata a se stessa, che non la si lasci crollare e che si possano fare gli interventi necessari per riaprirla».

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