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Io sono l'abisso

Una regia da emicrania nel thriller di Carrisi

Una regia da emicrania nel thriller  di Carrisi

30 Ottobre 2022, 10:06

C’è un po’ di Jeffrey Dahmer nel serial killer protagonista del nuovo film di Donato Carrisi dal titolo «Io sono l’abisso». Il travestimento e il modo di abbordare e uccidere le sue vittime (tutte donne in età avanzata che frequentano i club per adulti, drogate e fatte a pezzi) è qualcosa di già visto. Interpretato da Gabriel Montesi, il villain è chiamato l’uomo che pulisce perché lavora come netturbino in un piccolo paese sul lago di Como. Come lui, nessuno dei tre protagonisti ha un nome: le altre due vengono chiamate la cacciatrice di mosche (la «pazza del villaggio», una Michela Cescon che, a causa di un trauma familiare, passa le sue giornate a salvare le donne dai loro compagni violenti) e la ragazzina col ciuffo viola (una giovane Sara Ciocca nei panni della figlia di una coppia borghese che non si cura di lei).


Donato Carrisi firma il suo terzo film da regista e gioca in casa: giallista di fama internazionale, nelle sue trasposizioni cinematografiche si auto-dirige, sceneggia e produce. Seppur la trama sia ricca di spunti interessanti, il film non riesce a svilupparli fino in fondo e la regia è al limite dell’emicrania: per immergere lo spettatore nella mente distorta del killer, Carrisi gira la macchina da presa e riprende molte delle scene da un’inquadratura obliqua. Unica nota positiva è la scelta dell’ambientazione: il lago di Como, con le sue acque torbide e letali e la sensazione di claustrofobia che trasmette, diventa la location perfetta dove ambientare una storia di paura. Per il resto: un abisso di mediocrità.
Gloria Sanzogni


Regia:
Donato Carrisi
Interpreti:
Gabriel Montesi, Michela Cescon, Sara Ciocca
Italia 2022, 2 h e 6'
Genere:
Thriller
Dove:
The Space Campus
e Parma Centro

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