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Illa, nell'anno della tempesta perfetta la ripartenza ha un'anima «green»

Illa, nell'anno della tempesta perfetta la ripartenza ha  un'anima «green»

03 Dicembre 2020, 11:15

Intervista a Pierpaolo Marziali, amministratore delegato

Riposizionarsi nell'anno della tempesta perfetta non è facile. C'è riuscita la società Illa,  che produce pentole e padelle in alluminio antiaderente,  Merito dell'innovazione in chiave sostenibile, della formazione e del lavoro di squadra. Facciamo il punto con l'amministratore delegato Pierpaolo Marziali.
Che anno è stato il 2020?
Abbiamo iniziato il 2020 facendo i conti con la perdita di un cliente importante come Ikea, che nel 2019 rappresentava  oltre il 50% del nostro fatturato. Questo ci ha procurato danni importanti e dunque abbiamo iniziato l'anno molto svantaggiati e poi è arrivata la pandemia. Il nostro know how era specializzato sui prodotti Ikea, ma il cambiamento non è stato solo a livello produttivo: ha riguardato anche la gestione finanziaria, perché Ikea ha un giro del circolante molto veloce. L'azienda tuttavia ha reagito. Il punto di svolta è stato lo sviluppo di prodotto  in alluminio riciclato. Grazie a questa scelta ci siamo aggiudicati una importante commessa da parte di un marchio privato destinato alla grande distribuzione per circa 7 milioni di euro, quindi recuperando già metà del fatturato perso di Ikea che nel 2020 sarà di 3 milioni anziché 14. 
Questa nuova produzione green che prospettive ha?
L'alluminio riciclato, oltre ad averci garantito una commessa  importante, ci sta portando una serie di clienti nuovi, molto interessati alla nostra realtà che è stata la prima in Italia e la seconda in Europa e nel mondo a realizzare una produzione massiva ed anche molto complessa dell'alluminio riciclato, un materiale nobile dal punto di vista ambientale in cui crediamo fermamente. E questo ci sta ripagando. 
Cosa significa in concreto?
Nel 2020 abbiamo acquisito un nuovo importante  cliente negli Stati Uniti che fatturerà oltre 3 milioni e con la commessa in Italia, che citavo prima, abbiamo già recuperato 10 milioni. La sintesi? Siamo partiti dal 2019 con un fatturato di 29 milioni, nel 2020 rischiavamo, anche per un'operazione a  royalty non ripetibile, di perderne circa 17. In più c'è stata la pandemia. Sembrava la tempesta perfetta, ma nonostante tutto prevediamo di  realizzare, come annunciato al mercato qualche mese fa, un fatturato di 25 milioni anziché 29. È un risultato molto importante e probabilmente, stando agli ultimi dati, riusciremo anche a superare questa previsione. Non solo. Anche le azioni sulla riduzione costi stanno iniziando a dare i loro risultati.
Su cosa avete investito?
In ricerca e sviluppo e nel rinnovo di alcuni  impianti, per un valore complessivo di circa 1,5 milioni. Abbiamo compiuto passi in avanti con le nostre risorse finanziarie e nel 2021 potremo consolidare  la nostra leadership commerciale.
Su quali mercati puntate?
Nel 2021 è prevista una crescita ulteriore negli Stati Uniti, sia per il consolidamento del cliente acquisito nel 2020 che per l'aggiunta di altri clienti molto importanti che ci daranno notorietà. A livello europeo ci stiamo rinforzando, con nuovi clienti in Spagna, Austria e Germania. Vedo un mondo che per volontà  o per forza di cose ha ridato molta importanza alla qualità e questo porta  il made in Italy ad acquisire una rilevanza sempre maggiore.

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