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Con l’inflazione al galoppo, le retribuzioni restano al palo e un primo recupero del potere d’acquisto avverrà solo «a partire dal 2024». E’ quanto viene sottolineato in un approfondimento della Nota di aggiornamento al Def approvata questa settimana dal Consiglio dei ministri.
La Nadef prevede per il settore privato retribuzioni in aumento dell’1,8% quest’anno, del 2,9% nel 2023 e del 2,5% nel 2024. L'indice di msiura dell’inflazione utilizzato come base per i rinnovi contrattuali, pubblicato dall’Istat a giugno e che potrebbe essere rivisto al rialzo, è invece fissato al 4,7% quest’anno, al 2,6% per il 2023 e all’1,7% per il 2024.
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