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AGRICOLTURA

Nutriscore o batterie, un arcobaleno di incertezze

Battuta d'arresto per le etichette a semaforo

 Nutriscore o batterie, un arcobaleno di incertezze

di Monica Rossi

04 Novembre 2022, 12:26

Il Nutriscore, la discussa etichettatura informativa che classifica gli alimenti su una scala di pericolosità per la salute che va da A ad E con relativi colori (da verde a rosso), ha subìto una battuta d’arresto. Stando alle ultime dichiarazioni dell’ormai ex Ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli, il sistema «è alle battute finali».

È davvero così? Come ha dichiarato Claire Bury, funzionaria della Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare, «si sta andando verso sistemi di etichettatura che tengono in considerazione la quantità giornaliere degli alimenti, esattamente il principio alla base della proposta italiana sul Nutrinform Battery (sistema a batteria, ndr)».
Tuttavia, con ogni probabilità il nuovo sistema assomiglierà al Nutriscore. La proposta è attesa entro la fine di novembre e si ipotizza che il voto finale potrebbe avvenire nel corso del semestre di presidenza svedese o in quello successivo.
Secondo le ultime indiscrezioni, la futura etichetta europea recupererà alcuni pilastri del sistema ideato in Francia nel 2007, a partire dal posizionamento fronte pacco per essere subito visibile. Pare inoltre che si vada verso il mantenimento del sistema a semaforo, con colori e lettere perché, stando a un sondaggio commissionato e pubblicato dal JRC, la scelta cromatica garantirebbe chiarezza.

La notizia più confortante? Il probabile superamento dell’algoritmo alla base del Nutriscore che, assegnando un colore e una lettera sulla base di 100 gr di prodotto, mette sul piatto una quantità fuorviante rispetto alle porzioni medie di molti alimenti. Fonti della Commissione hanno infatti precisato: «La dose presa in esame dal sistema forse è un altro suo limite oggettivo. È probabile che nella proposta dell’esecutivo Ue si terrà conto di dosi consigliate per ogni specifico prodotto».
Che la strada imboccata fosse sbagliata, lo ha chiaramente dimostrato il confronto tra un etto di patatine surgelate (verde chiaro, dunque «buono» perché l’algoritmo le considera un semplice carboidrato senza mettere sulla bilancia il fatto che saranno poi fritte) e la stessa quantità di olio extravergine di oliva (arancione), bollato con la lettera D a indicarlo come alimento «cattivo» nonostante sia un riconosciuto caposaldo della dieta mediterranea. Non a caso, lo scorso 29 luglio è stata cambiata la parametrazione di molti alimenti, tra cui i grassi vegetali come l’extravergine d’oliva.
La cattiva notizia, per il settore dell’agrifood italiano? Pare non passerà il sistema a batteria, benché sia in grado, come ha detto anche il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, «di dare ai consumatori informazioni coerenti con lo stile di vita e i consumi ordinari nel rispetto delle tradizioni gastronomiche di ogni Stato membro».

I riferimenti
Il sistema Nutriscore tiene conto dei 100 gr; il sistema a batteria di quantità giornaliere; meglio sarebbero le dosi consigliate

2007
Anno Il sistema a semaforo è stato ideato da Serge Hercberg e assegna un colore a ogni alimento in base al livello di zuccheri, grassi e sale calcolati su una base di riferimento di 100 gr di prodotto

2020
Anno Arriva il Nutrinform Battery con le norme sul logo nutrizionale facoltativo a batteria in alternativa all’etichetta a semaforo.



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