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guardia di finanza

Appalti truccati a Reggio Emilia, 20 rinvii a giudizio

15 Marzo 2022, 17:16

Venti rinvii a giudizio nel processo denominato 'Re-cleaning' sugli appalti per l’accusa truccati in Comune a Reggio Emilia dopo la chiusura delle indagini delle Fiamme Gialle con diverse perquisizioni in municipio.
Tra gli imputati figura l’ex assessore Mirko Tutino, nella giunta del primo mandato dell’attuale primo cittadino Luca Vecchi (che nel 2019 venne iscritto nel registro degli indagati della stessa inchiesta, ma la sua posizione poi venne archiviata), mentre è stata stralciata già in sede d’indagine la posizione dell’ex vicesindaco Matteo Sassi. Ci sono inoltre Nando Rinaldi, attuale dirigente dell’istituzione Nidi e Scuole d’Infanzia, la sua predecessore Paola Cagliari, Roberto Montagnani (all’epoca dei fatti contestati - tra il 2015 e il 2017 - dirigente del servizio appalti e in carica ora alle politiche giovanili) e Alessandro Meggiato, già dirigente del servizio trasporto pubblico.
Imputato sarà anche Santo Gnoni, avvocato e dirigente del servizio ufficio legale del municipio. Assieme a lui, andranno a processo pure altri tre avvocati. Nel mirino della magistratura sono finite gare pubbliche - di vario genere e settore (spicca anche quella per l’asilo nido 'Maramottì) - per un ammontare complessivo di 27 milioni di euro. I pm titolari del fascicolo d’inchiesta, Valentina Salvi e Giulia Stignani, nella loro requisitoria avevano parlato di «un sistema per favorire chi fosse sotto la stessa bandiera» e di «bandi pubblici cuciti su misura e costruiti per far vincere aziende e soggetti già predestinati». Pesanti le accuse contestate, dalla corruzione alla turbativa d’asta.
Nell’udienza in tribunale a Reggio Emilia, il giudice Andrea Rat ha prosciolto Raffaele Leoni (ex dirigente di Asp, la partecipata del Comune che gestisce le case di riposo comunali) su richiesta della Procura; ha assolto in abbreviato l’ex dirigente Ivana Ceccardi perchè il fatto non costituisce reato e ha prosciolto Lorenza Benedetti, ex dirigente dell’ufficio pianificazione, per non luogo a procedere in quanto l'intercettazione disposta dalla Procura che l’avrebbe incastrata per un’omessa denuncia di reato, non è ammessa dalla legge per la tipologia del reato stesso. Infine, l’assicuratore Ermes Ruozzi ha patteggiato a un anno e 10 mesi. Il dibattimento comincerà il 5 ottobre.

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