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Vendemmia sempre meno "classica" per le nuove condizioni climatiche

La vendemmia

di Andrea Grignaffini

24 Ottobre 2022, 09:57

Appuntamento classico con la vendemmia che però di classico ha sempre meno. Bisogna tenere a mente che stiamo entrando verosimilmente in una nuova età climatica dove l’insolito sta diventano la nuova normalità. Ce lo conferma Stefano Numanti AD di Monte delle Vigne appena fresca di un tre bicchieri del gambero Rosso a Callas: «A soffrire è la viticultura minacciata dalla carenza di acqua e dalle fitopatie sempre più invasive. Gli effetti delle temperature elevate nella fase di fioritura in maggio, sono stati altamente impattanti ma non hanno fatto registrare fenomeni di “chiusura” (l’interruzione di tutti i processi fenologici del ciclo annuale della vite) o di perdita di foglie basali. Quello che abbiamo notato in campagna, in questi anni, è stato soprattutto un processo di adattamento della pianta, che ha dimostrato la sua capacità di autoregolazione, abituandosi alle mutate condizioni e vivendo, se così si può dire, in maniera più parsimoniosa. Questa capacità di autoregolarsi e ritrovare il proprio equilibrio vegetativo è sintomo di piante sane con un apparato radicale ben sviluppato in profondità.

Sono stati fatti anche interventi in vigneto, con sostanze assolutamente bionaturali, come il caolino, proprio per diminuire la traspirazione delle foglie e proteggere la pianta dalle eccessive temperature. Da anni stiamo continuando con la pratica del sovescio per aumentare la fertilità del terreno e la sua sostanza organica. Queste scelte sono risultate fondamentali in annate estreme come la 2022. Per le uve rosse grazie alla profondità radicale delle piante, alla corretta lavorazione del terreno argilloso e ai 100 mm di pioggia di fine agosto ci ha messo nella condizioni di attendere le condizioni perfette delle uve. Le fredde nottate di settembre hanno consentito una lenta maturazione delle uve dalle quali ci aspettiamo un risultato straordinario. Nonostante un paio di accenni di inconsistenti grandinate, siamo stati indubbiamente fortunati per l’andamento stagionale della seconda parte di agosto e di settembre. Questo ci ha portato un’ottima produzione da un punto di vista qualitativo. È ancora presto per dare giudizi sui vini, a Ozzano Taro è stata un’annata molto difficile (come sempre) fino a fine agosto per la siccità ma abbiamo portato in cantina uve molto belle e sane, ora dobbiamo assaggiare via via mosti e vini nella loro evoluzione in cantina».
Passiamo nei pressi di Salsomaggiore con il direttore Luca Gualdana della cantina Il Poggio: «I mesi primaverili sono stati contraddistinti da piogge estremamente scarse, caratteristica che abbiamo ritrovato anche nella stagione estiva con l’aggiunta però di temperature veramente elevate che facevano preludere ad una vendemmia molto anticipata.

Queste caratteristiche sono state fondamentali nel favorire un ottimo stato sanitario delle uve e hanno permesso di limitare a quattro i trattamenti anticrittogamici. A partire da fine Luglio però si è andati incontro ad un’inversione di tendenza, si sono manifestati infatti eventi piovosi anche molto intensi accompagnati da forti venti e in un’occasione da una leggera grandine. La grandine per fortuna non ha causato danni significativi mentre la pioggia ha ritardato l’epoca di vendemmia che altrimenti sarebbe stata veramente precoce. La data di partenza della raccolta è stata nel nostro caso il 29 Agosto, e da subito ci siamo resi conto della cifra di questa stagione , ovvero acidità non elevate e un accumulo di zuccheri rilevante soprattutto nelle varietà bianche».
Finiamo il nostro excursus nella Bassa Parmense da Gian Maria Rastelli patron di Podere Crocetta – Nebbia e Sabbia: «Per quanto abbia visto l’annata vinicola è risultata inconsueta: caldo estremo e siccità non hanno inciso significativamente sulla quantità prodotta. Le uve erano sanissime visto che le fungine non lavorano sopra certe temperature notturne. Gli zuccheri sono invece risultati più alti delle scorse annate. Sulle qualità organolettiche ho invece qualche dubbio perché l’uva è rimasta pressoché ”bloccata” fino alle prime piogge della seconda metà di agosto per poi giungere molto rapidamente a maturazione. Il frutto al palato mi era parso migliore in altre annate».

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