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Festival

Sanremo, il bilancio di Coruzzi

Sanremo, il bilancio di Coruzzi

di Mauro Coruzzi

07 Febbraio 2022, 03:01

No, non è andata bene… è andata benissimo!!! Da decenni mai ascolti così alti, mai polemiche così piccole, un accordo che in musica si può definire «maggiore», dove tutto è al posto giusto, dove in un tripudio di mazzi di fiori, meno male, dove non abbiamo visto manco mezzo «crisantemo», quindi, nessuna vittima se non…la critica!!! È così bello quando tutti, nessuno escluso, anzi con gli «esclusi» che si augurano di non essere più tali nel prossimo Festival che verrà, saltano o piroettano sul carro del vincitore, quell’Amadeus che l’ha annusata da lontano quella «trifola» che nemmeno i quattro zampe specialisti in materia fiutano con tanta precisione.

Ecco, ma giusto perché il vizietto di fare le pulci o di cercare l’altrettanto invisibile pelo nell’uovo è difficile da estirpare, m’immagino di essere un «alieno» di chissà quale galassia lontana che ha visto da chissà quale orbita il Festival e ha imparato, (incredibile ma vero che i «terrestri» siano ancora in grado di fare «didattica»), che ciò che conta è solo da quale punto di vista si vedono fatti cose e persone)… Dunque…: sicuri che La rappresentante di Lista non fosse in realtà un venditore di cataloghi per le traumatologie ospedaliere? («Con i piedi, con le gambe con le mani, con il cu…») e quella bravissima vestale a nome Elisa con candido lenzuolo al posto di un acconcio abito, una musicista vera in un mare di «tarocchi e tacchi»? Che dire poi di un tale, Tananai, il cui motivetto ha per titolo «Sesso occasionale» arriva ultimo vuol forse dire che siamo sulla via del monachesimo senza alternative? Certo che no, c’era tal Drusilla (perfetto nome per il prossimo Avatar, semmai si fosse un sequel) che sancisce che diversità e inclusione non sono proprio la stessa cosa, così come Mahmood e Blanco non sono Albano e Romina e non si vestono dagli stessi stilisti? Sarà stata un’interferenza, ma quella umana dell’ultima sera ha detto o no al padrone di casa (ma tutti gli uomini hanno ora giacche di paillettes?). «Ma che pezzo di …», di che? Forse più che un’invettiva era un peana per santificare tal Dargen che, inquieto come le normative anti Covid sulle discoteche che riaprono ha continuato a chiedersi, fino allo sfinimento «Dove si balla?». Non se ne viene fuori senza un pizzico di «arsenico e vecchi merletti» (perfetto sotto titolo semmai se ne potesse ricavare un filmetto come ai tempi dei musicarelli ), e allora si proceda con i «capi d’accusa» prima che qualcuno ne se appropri indebitamente: NO alla canottiera ( Giovanni Truppi, il capo vale solo per i modelli D&G ), SI' a star della canzone che commentano altre star della canzone anche se da decenni ,ahimè, nulla più sapevamo di loro, santo subito il sublime Nicola Di Bari, NO agli ospiti che annunziano «eventi» che si preannunciano “catastrofici” (Raoul Bova diventa Don Matteo e ciao a Terence Hill), SI' alla serata delle cover ma si evitino gli azzardi (è pur sempre un Casinò nei dintorni), in cui non capisci se Emma e Francesca Michielin sono paola&Chiara riunite), NO alle star sedute in prima fila in teatro tutte nervose perché con la mascherina Ffp4 nessuno ha capito chi vi si celasse dietro…

Il neonato «Comitato per la difesa della Palma ligure come Premio» interpella la Direzione (ad Ama Deus s’alleghi il più che congruo «ex machina»), per istituire una più che necessaria e «inclusiva» serata in cui si possano recuperare gli «scomparsi» ai quali non andrebbe negata una seconda chance (e qui la lista potrebbe davvero assumere le sembianze di «reperti archeologici» ai quali si deve lo stesso rispetto per le tavole di Mosè…). Preghiamo vivamente di iniziare le ricerche, fin da ora, in modo che per «l’Amadeus quater» si possa godere tutti, «inclusivamente», di essere presenti l’anno prossimo, dei seguenti: Donatella Milani, «Volevo dirti», Stefano Sani, «Lisa», Annarita Spinaci, «Quando dico che ti amo», Le figlie del vento, «Sugli sugli bane bane», Marinella, «Autunno, cadono le pagine gialle», Giorgia Fiorio, «Avrò», Elisabetta Viviani, «C’è».

Grazie per l’attenzione…se si comincia a scavare nel pozzo, avendoceli, c’è da mettersi le mani nei capelli…

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