Insegnante condannata per aver sgridato gli alunni: il caso fa parlare tutta Italia

Il caso della maestra denunciata per aver rimproverato gli alunni di una quinta elementare che avevano imbrattato i muri dei bagni con le feci, e condannata per «abuso dei mezzi di correzione» dal Tribunale di Parma a cinquanta giorni di reclusione – con il beneficio della sospensione condizionale della pena e della non menzione – continua a tenere banco tra le notizie di cronaca.

La ripresa
Già nei giorni scorsi, la notizia era stata ripresa da diversi quotidiani a diffusione nazionale e dalle principali testate on line ma ieri ha avuto una cassa di risonanza «potente» dai telegiornali Mediaset, da SkyTg24 e dalla prima pagina del Corriere della Sera. «Maleducati e contenti» titola Massimo Gramellini il corsivo in cui, tra il commento alla scelta dei genitori di denunciare la maestra («Ormai tutto quello che si poteva dire sul rimbambimento narcisistico della categoria è stato detto») e la scelta di sospendere il giudizio sul Tribunale di Parma («anche se i polpastrelli mi prudono sulla tastiera»), il dito è decisamente puntato contro il ministero dell’Istruzione «che non ha sentito il dovere di contro-denunciare quei genitori per culpa in educando».

La domanda
E la domanda finale dell’editorialista del Corriere è quella che, da quando la Gazzetta di Parma ha dato la notizia, è sulla bocca di tutti: «Dopo una decisione come questa, quale insegnante oserà ancora alzare la voce davanti alle malefatte dei suoi allievi?».

C.D.C.