Processo
Alle 28 donne che lo accusano, Gianfranco De Lorenzis risponde che quelle molestie o non le ha commesse o non erano molestie, ma manovre necessarie per diagnosi o controlli. Ciò che può aggravare l’ipotesi di reato, ossia che sia stato commesso da un medico nell’esercizio delle proprie funzioni, per lui è la spiegazione scientifica dei fatti. Come quando strinse i capezzoli di una paziente. Violenza sessuale? No, visita oncologica, secondo De Lorenzis, che a suffragio di questa interpretazione porta i risultati delle analisi delle secrezioni dei seni. «Si scoprì – ricorda lui, davanti al collegio presieduto da Gennaro Mastroberardino – un fibroadenoma». Altre presunte violenze commesse prima degli interventi, invece, le definisce fantasie. O che fossero impossibili su donne che «tanto sedate non erano, visto che per farle salire sul tavolo operatorio era necessario il loro aiuto». O che lui non si era «mai trovato da solo con loro».
r.l.
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