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Busseto

Villa Verdi fa il pienone di visite

Villa Verdi fa il pienone di visite

di Egidio Bandini

31 Ottobre 2022, 03:01

L'apertura straordinaria di Villa Verdi di domani è stata annullata causa superlavoro delle guide, impegnate con numeri da record, praticamente tutti i giorni, da quando è stata annunciata la chiusura «forzata» di Villa Sant’Agata. Ieri quindi, è stato l’ultimo giorno di visite, a meno di decisioni del tribunale che, però, non sembrano poter essere prese a breve. Orario continuato per le visite, dalle 9,30 alle 16,45, orario di partenza dell’ultima visita. Bastano le immagini della lunga fila di automobili in sosta lungo tutta la via (Verdi) che dal ponte sull’Ongina della provinciale «Due ponti» porta all’ingresso di Villa Verdi, con il parcheggio attrezzato ormai strapieno e le immagini delle code infinite di visitatori che attendono di poter entrare in Villa a descrivere l’atmosfera di questo ultimo week end: prenotazioni «sold out» da oltre una settimana e, tutto ciò nonostante, decine di visitatori in attesa, senza prenotazione, nella speranza di potersi aggregare a una delle visite guidate. I numeri parlano da soli: 250 visitatori venerdì, 550 sabato e almeno 700 ieri con l’orario continuato. Se si paragonano le visite di queste ultima settimane con i numero annuali, che ammontano a circa 15.000 presenze, si può capire come sia bastata la notizia delle chiusura per spingere migliaia di appassionati a voler vedere le stanze del Maestro e della Peppina, prima che su di loro cada un oblio che tutti ci auguriamo possa essere il più breve possibile. Associazioni liriche, conservatori, grandi nomi dello spettacolo e politici locali, regionali e nazionali hanno sollecitato interventi dallo Stato.

Almeno si cominci a classificare come monumento nazionale, l’unico vero monumento verdiano, la casa che il Cigno volle costruirsi passo dopo passo e che è rimasta intatta da quando Verdi chiuse per l’ultima volta le porte alle proprie spalle, la Villa che Riccardo Muti ha definito, con ragione, «La ventottesima opera del Maestro».

Egidio Bandini

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