La visita in ospedale
Matteo ha ricevuto un bellissimo regalo. La console italiana a Brisbane, Luna Angelini Marinucci, è andata a trovare il 20enne parmigiano, che è stato attaccato venerdì scorso da uno squalo sulla spiaggia 1770, in ospedale.
Prima della visita gli aveva chiesto se aveva bisogno di qualcosa, ma Matteo le aveva risposto: «Non mi serve niente». Ma la console gli ha portato un grande pensiero, un proiettore della costellazione australe: così potrà vedere il cielo sul soffitto della sua camera in ospedale. Poi ha chiamato anche papà Michele e ha detto: «Un ragazzo eccezionale. Matteo non è mai solo - aveva riportato il papà prima della partenza - perché tutti gli amici che ha conosciuto in Australia stanno arrivando a Brisbane per stargli vicino».
La console italiana si è data da fare per vedere se esistono delle convenzioni con delle strutture vicine all'ospedale per ospitare papà Michele, che lei ha subito chiamato «Michelone», come tutti lo conoscono a Parma, e la zia Giovanna, che hanno preso il volo martedì pomeriggio per l'Australia e sono arrivati ieri in tarda serata.
«Il Consolato - ha sottolineato al telefono con la Gazzetta di Parma la console d'Italia a Brisbane - rappresenta un avamposto per i nostri concittadini all'estero. Ed è sempre bene consultare il nostro sito viaggiaresicuri.it per capire dove le ambasciate e i consolati italiani si trovano nel mondo. Fortunatamente le ambasciate e i consolati sono ovunque anche a latitudini così distanti dalla madrepatria».
La famiglia Mariotti ha infatti subito chiamato la Farnesina, che a sua volta ha avvisato domenica mattina la console italiana del terribile incidente, «e dopo non poche ricerche sono riuscita a trovare Matteo Mariotti all'ospedale di Brisbane - continua -: il Queensland è grande due volte e mezzo l'Europa e non è stato facile individuare il luogo in cui Matteo era ricoverato. Parlando poi con lui ho subito capito che Matteo è un ragazzo speciale: un esempio di coraggio e forza d'animo. Ci ha tenuto a sottolineare che è stato salvato dall'amico Tommaso Agosti: "un vero eroe", ha detto».
È la prima volta che la console assiste un italiano attaccato da uno squalo: «Dagli anni Settanta in poi la costa orientale dell'Australia è stata protetta da speciali reti, proprio per impedire l'ingresso degli squali - ricorda Luna Angelini Marinucci -. È per questo motivo che le aggressioni sono diminuite così drasticamente. Con il sistema delle reti gli incidenti sono sempre più rari. Quella del 1770 è addirittura una spiaggia balneare. Solitamente infatti capita di dover assistere italiani qui all'estero per altri motivi e tanti sono giovani sotto i 30 anni».
Purtroppo a Matteo Mariotti è invece successo l'impensabile: «Faremo di tutto per assistere sia i famigliari che Matteo - conclude -. Quello che mi ha colpito di questo ragazzo è proprio la sua voglia di proiettarsi nel futuro: una grandissima forza di volontà che ammiro molto».
Mara Varoli
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