Australia
«Il rientro in Italia? Siamo ancora in alto mare».
Per ora è impossibile prevedere una data per il ritorno di Matteo Mariotti a Parma. E nonostante le mille difficoltà, papà Michele riesce a mantenere una calma esemplare: «Il Royale Brisbane and Women's Hospital è un grande policlinico - continua il padre -. Ho molta fiducia nei medici e nel personale infermieristico: sono tutti molto bravi».
Dopo dieci giorni dal terribile incidente di venerdì scorso, quando Matteo è stato attaccato da uno squalo sulla spiaggia 1770 nella costa orientale dell'Australia, ha già subito tre interventi: «In questi giorni gli continueranno a fare le medicazioni e verificheranno che le operazioni siano andate tutte bene - spiega Michele Mariotti -, ma è impossibile sapere ora quando Matteo potrà tornare a casa. Chiaramente prima di partire dovrà poter camminare con una protesi e aver già fatto un percorso di fisioterapia, per cui ci vorrà ancora tempo: prima di un mese e mezzo barra due non potremo organizzare il rientro. E poi dovremo per forza di cose prendere un volo con una poltrona speciale, anche perché il viaggio è molto lungo. Per cui, davvero siamo ancora in alto mare».
Michele con la sorella Giovanna, la zia di Matteo, vivono in un residence a Brisbane vicino all'ospedale, ma ieri pomeriggio la console d'Italia Luna Angelini Marinucci li ha chiamati in Consolato, così come promesso, proprio per cercare di aiutarli nelle faccende burocratiche, per le assicurazioni, il rinnovo del visto e se fosse necessario trovare un alloggio più conveniente: «La console d'Italia è davvero molto gentile con noi - conferma Michele Mariotti -. Si sta adoperando in tutti i modi per aiutarci».
Lei che è stata la prima a dire alla Gazzetta di Parma che la spiaggia 1770, dove venerdì scorso è sbucato dal nulla quel grosso squalo di almeno sei metri, era una baia considerata balneare, oltre al fatto che dagli anni Settanta su tutta la costa sono state installate reti per impedire agli squali di raggiungere le spiagge. Per cui davvero non si capisce come quel «mostro», forse uno squalo tigre o leuca, sia arrivato in acque così basse. A questo proposito sono uscite diverse notizie nei siti inglesi, che confermano che quella spiaggia 1770 è sicura, addirittura con un parcheggio caravan e consigliata alle famiglie per fare il bagno.
Mara Varoli
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