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Il racconto

Notte da incubo in piazza Garibaldi: diciannovenne aggredito e derubato

Notte da incubo in piazza Garibaldi: diciannovenne aggredito e derubato

19 Giugno 2024, 03:01

Quella specie di aggressione, un mix di spinte e colpi che ci sono certamente stati, forse era in realtà un pretesto per strappargli dal collo una collana d'oro che per lui aveva un grande valore affettivo dal momento che gli era stata regalata per il battesimo. Ma a un diciannovenne due malviventi hanno anche rovinato la cena di classe prima della maturità, uno dei momenti indimenticabili nel percorso di una persona.

È accaduto nella notte tra venerdì e sabato. Il ragazzo, che vive in provincia, nel tardo pomeriggio di venerdì arriva in città per partecipare alla cena assieme ai compagni di classe e agli insegnanti. La cena procede in allegria. Si parla dell'esame di maturità, ovviamente, che inizia oggi con la prova scritta di italiano, si ride e si scherza. Dopo cena, una decina di studenti decidono di continuare la serata in centro. È circa l'una quando arrivano in centro. Un primo gruppo da via Farini raggiunge piazza Garibaldi e il diciannovenne e un paio di amici restano indietro. Improvvisamente, dalla gioia la serata per lui si trasforma in un incubo. Che dura pochi secondi, ma pur sempre un incubo è anche per le conseguenze che lascerà.

«Anche io e il resto della compagnia ci incamminiamo verso la Piazza quando, improvvisamente - racconta il diciannovenne - mi trovo “stretto” tra due tipi più vecchi di me, che avranno avuto circa 25-30 anni ed erano sicuramente nordafricani. Uno mi ha afferrato per le spalle e ha iniziato a scuotermi per disorientarmi mentre un altro mi si è parato davanti colpendomi al petto almeno due volte e chiedendomi se avevo una sigaretta». Un «copione» quello della sigaretta, già sentito. Ma l'atteggiamento da bulli da parte dei due nascondeva evidentemente qualcos'altro. «Tutto sarà durato cinque secondi a dire molto - racconta -, quando questo ha fatto per darmi l'ultima botta sul petto, io l'ho parata con una mano. Mi sono divincolato e ho raggiunto i miei amici». Il giovane ci ha comunque messo un attimo a realizzare cos'era davvero accaduto. «Devo dire - aggiunge - che ero un po' frastornato e sul momento non mi sono accorto bene di cos'era appena successo. Mi sembravano piuttosto due ubriachi o attaccabrighe come in giro se ne trovano specie il fine settimana».

Ma ancora qualche secondo e lo studente ha realizzato. «Ho portato le mani al collo e ho scoperto di non avere più la mia collana d'oro con la croce - prosegue -. Lì per lì, ero arrabbiatissimo e ho subito guardato se riuscivo a individuarli tra la gente. Sono tornato indietro, ma niente si erano come volatilizzati. Devo dire che di solito quando vado in discoteca la collana me la tolgo per evitare che a qualcuno vengano strane idee. Ma per strada, soprattutto in piazza Garibaldi in mezzo a tanta altra gente, pensavo tutto sommato di non rischiare. Mi sentivo, a dire la verità, al sicuro. E invece no».

Il diciannovenne a quel punto ha telefonato ai carabinieri per sporgere denuncia, ma questo episodio, oltre ad avergli rovinato il bel momento conviviale insieme ai suoi compagni di classe e agli insegnanti che aveva appena trascorso, per la rabbia gli ha anche tolto il sonno. «Quella notte stessa ho faticato a dormire - conclude il racconto di una notte davvero da dimenticare -, ma adesso devo concentrarmi e pensare a fare al meglio l'esame di maturità».

Michele Ceparano

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