SALSO
«Dal 2018 frequento, anche due volte l’anno, le Terme Respighi di Tabiano. Noto un progressivo peggioramento sia nei servizi offerti, nel mio caso la mancata presenza continuativa dell’audiometrista e l’introduzione del pagamento dell’esame audiometrico a fine cura, che nel decoro della struttura. Gli spazi verdi delle Terme non sono più curati come in passato e la prima impressione è di incuria e degrado. Coloro che gestiscono il Respighi sono consci del patrimonio che le stesse rappresentano o gli obiettivi sono altri? Perché in periodo pandemico e dopo non vi è stata adeguata attività promozionale di questa specifica fonte termale?».
Questa ennesima lettera di lamentele da parte di un’ospite di Tabiano, è stata consegnata ai consiglieri comunali Filippo Fantoni e Andrea Davighi.
«Non possiamo che concordare con quanto denunciato dalla curanda - affermano -. Sono mesi che critichiamo l’attuale gestione e chiediamo o un cambio di passo deciso o che venga ceduta la proprietà dello stabilimento a qualcuno in grado di assicurare un rilancio al paese ormai svuotato di ogni attività commerciale e imprenditoriale. All’eccellente lavoro di AbiTabiano, Proloco e amministrazione comunale offrendo intrattenimento, marketing e sviluppo territoriale si affianca il totale immobilismo del Respighi. Durante un recente sit in, proprio davanti alle Terme, l’attuale ad di Tst, Massimo Garibaldi, si era reso disponibile a cedere il ramo termale di Tabiano a chiunque fosse interessato all’operazione. Auspichiamo il mantenimento della promessa, con la speranza che l’arrivo di un proprietario porti più attenzione per il territorio e che con l’approvazione del ddl Terme, presentato in Senato dal senatore De Poli, possa finalmente riportare il tanto atteso rilancio».
r.c.
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