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Il caso

«Io sfrattata per morosità, resisto e mi riscatterò»

«Io sfrattata per morosità, resisto e mi riscatterò»

di Michele Ceparano

02 Settembre 2024, 03:01

«A 53 anni io non finisco in mezzo a una strada. Sono venuti anche i carabinieri (martedì, ndr) per verificare il mio ingresso abusivo e hanno controllato che io non abbia rotto niente o cambiato la serratura, ma io di qui non mi muovo». E' una storia di disagio quella di Maria Grazia Alvarez, che ha ricevuto uno sfratto esecutivo e due denunce per essere entrata altrettante volte abusivamente nell'appartamento dell'Acer di via Domenico Pedretti 7, in zona via Naviglio Alto. Provvedimenti e accuse che la donna, che vive con la figlia di 25 anni, non nega. «Ma alla mia età non finirò per strada» ripete.

La donna, che spiega di essere disoccupata da anni e di svolgere lavoretti saltuari, con la speranza presto di ottenere un'assunzione, racconta che «il 26 luglio scorso alle 21, rientrando a casa ho avuto la brutta sorpresa di trovare la serratura cambiata, per uno sfratto esecutivo di gennaio che io, però, non ho mai ricevuto. L'unico avviso attaccato alla mia porta l'ho trovato proprio quel giorno, quando ho letto che “il mio appartamento era stato recuperato dall'Acer”. A quel punto sono caduta dalle nuvole e rientrata dalla finestra dal momento che l'appartamento è al piano terra. Ho passato la notte in casa e il giorno dopo sono stata ospitata ad Alberi dall'altra mia figlia».

La donna non accampa scuse. «So di essere morosa - ammette - e l'Acer mi ha detto che lo sono di diecimila euro. Ho chiesto gli atti e non mi vengono mostrati. Qui ho pagato l'affitto per 25 anni, sempre, ma da un paio d'anni mi sono trovata in difficoltà e senza lavoro, con una figlia che ha iniziato a lavorare solo due mesi fa. Presto avrò un contratto di lavoro e voglio cominciare a saldare i miei debiti». Anche sul canone ha da ridire: «È sempre stato di 80 euro al mese ma negli ultimi tempi è salito a 400, perché, mi hanno detto, non ho presentato la dichiarazione dei redditi. Ma io non ho nemmeno reddito».

La 53enne racconta di essersi accordata con l'Acer «per rientrare in casa a prendere le mie cose» e di aver trovato «l'appartamento occupato non si sa da chi». Dopo poco più di una settimana «vissuti fuori di casa con mia figlia, non potevo più contare sull'aiuto degli amici. Prima sono andata dai carabinieri ad “autodenunciarmi” e loro mi hanno avvertito che commettevo un reato, poi sono rientrata. Ma io non ho possibilità e non ho altra soluzione. L'ultima volta sono entrata dal balcone, che era aperto, e mi sono rimpossessata del mio appartamento. Ho trovato tutto sporco. L'Acer è venuta a fare un sopralluogo e io non mi sono nascosta ma ho detto loro che io da qui non vado via. Chiedo solo la possibilità di andare davanti a un giudice per far valere le mie ragioni. Io voglio pagare il mio debito ma non posso andare in strada. In questo palazzo c'è gente che lavora e vive qui in una casa dell'Acer. E io devo andare fuori? Voglio parlare anche con il sindaco. So di aver sbagliato, ma l'ho fatto perché ero in stato di necessità».

L'Acer, interpellata, ha confermato che «lo sfratto esecutivo è avvenuto per morosità». L'ultima volta che la signora ha pagato «è stato nell'ottobre 2021» e ora deve all'azienda per la casa «diecimila euro». Anche sull'avviso di sfratto, l'Acer conferma che le è stato inviato nei tempi corretti, oltre ad aggiungere che la donna è stata denunciata «per essere rientrata in casa abusivamente per due volte. Ha anche chiuso due stanze vietando l'accesso. Chiederemo poi ancora al tribunale di emettere un'altra ordinanza di recupero dell'alloggio». Sul canone aumentato, la stessa azienda precisa che la donna «non ha presentato la dichiarazione dei redditi. Via Pedretti ha un canone abbastanza alto. Prima pagava 87,95 ma non ha compilato l'Isee ed è passata al canone massimo».

Michele Ceparano

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