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Urbanistica, come cambieranno centro e periferie da qui al 2050

Urbanistica, come cambieranno centro e periferie da qui al 2050

di Luca Molinari

21 Marzo 2025, 03:01

La sigla «Pug» sta per Piano urbanistico generale ed è lo strumento che decide come crescerà e si trasformerà la città nei prossimi decenni, da qui al 2050. Non si tratta di una questione puramente tecnica che coinvolge gli addetti ai lavori: il Pug riguarda la qualità della vita di tutti i cittadini.

La giunta ha approvato le modifiche alle osservazioni ricevute, preparando il terreno per la discussione e l’adozione definitiva in consiglio comunale, durante la seduta del 31 marzo.

Lungo confronto

Le modifiche migliorative al Piano, chiamate nel linguaggio tecnico «controdeduzioni», sono frutto di un confronto tecnico e politico delle osservazioni pervenute da enti e privati cittadini.

Il processo di valutazione si è articolato in 34 sedute della commissione consiliare Urbanistica e ha preso in considerazione tutte le istanze emerse nei circa cento giorni dati a disposizione a enti, associazioni e privati.

Le osservazioni ricevute

Le osservazioni ricevute sono state suddivise in due categorie: richieste di interesse privato (331 osservazioni per un totale di 362 istanze) e richieste di interesse collettivo (45 osservazioni per un totale di 529 istanze).

Le controdeduzioni sono state raccolte in specifici documenti allegati alla proposta di Piano da sottoporre al consiglio comunale per l’adozione definitiva.

Le linee guida

Fra le principali linee guida che hanno portato all’elaborazione del documento finale, emerge la volontà di aumentare gli strumenti operativi per favorire la riqualificazione del tessuto residenziale e produttivo nonché del centro storico. Grande attenzione è stata rivolta anche ai temi ambientali, alla sostenibilità e al miglioramento della qualità urbana.

Cosa prevede il Pug

Questo Piano stabilisce come si potrà costruire, quali aree verranno tutelate, come saranno sviluppati i quartieri, le strade, i parchi e gli spazi pubblici. Definisce regole e opportunità per chi vuole riqualificare edifici esistenti, aprire nuove attività o migliorare gli spazi della città.

La sfida lanciata attraverso il Pug è quella di creare «una città più sostenibile - fanno sapere dal Comune - accessibile e vivibile, con più verde, meno spreco di suolo e un equilibrio tra sviluppo economico e tutela dell’ambiente. Inoltre, rende più semplice dare nuova vita a edifici e spazi inutilizzati, contrastando il degrado e incentivando la vitalità urbana».

Per questo il Pug riguarda tutti: residenti, imprenditori, studenti, lavoratori.

«Brillante gestione»

Il sindaco Michele Guerra non nasconde la propria soddisfazione per «la brillante gestione dell'iter». «Il Pug - dichiara - guarda allo sviluppo di Parma da qui al 2050. In questi mesi c'è stato un percorso di apertura molto positivo, non solo per dimostrare che il Comune ascolta e condivide, ma anche perché incontri e osservazioni servono a migliorare concretamente il piano».

Il primo cittadino parte dal passato. «Paghiamo le conseguenze di uno sviluppo urbanistico non sempre regolato da principi in grado di valutare quello che sarebbe successo in futuro - prosegue Guerra - oggi invece disponiamo di strumenti raffinati che ci fanno comprendere il corretto sviluppo da qui al 2050. Tutto questo ha bisogno di gradualità: i grandi cambiamenti non si possono attuare in tempi brevi. Il Pug deve avere l'intelligenza di capire dove andrà Parma con grande flessibilità». «C'è soddisfazione - commenta ancora - per come arriviamo in consiglio comunale: stiamo costruendo coralmente il piano che caratterizzerà la città del futuro».

Visione di lungo periodo

«Il Pug 2050 offre una visione di lungo periodo per il futuro della nostra città. Con le modifiche migliorative approvate, abbiamo reso questo strumento ancora più efficace nel rispondere alle sfide della rigenerazione urbana, della sostenibilità e dell’attrattività del territorio. Parma ha bisogno di un tessuto urbano dinamico, capace di evolversi per rispondere alle esigenze di chi la vive e la fa crescere. Per questo, il nuovo Piano introduce strumenti più accessibili per chi vuole investire nella riqualificazione degli spazi, incentivando la trasformazione di edifici dismessi e favorendo nuove opportunità per il commercio esistente e l’abitare. L’obiettivo è semplificare, rendere più flessibili le destinazioni d’uso e dare nuova linfa a luoghi che possono essere valorizzati maggiormente» commenta Chiara Vernizzi, assessora alla Rigenerazione urbana.

Il Mall all'ex Salvarani

Per quanto riguarda il Mall di Baganzola e, più in generale le aree con interventi urbanistici non conclusi, l'assessora spiega che «è stata prevista una strategia d'azione specifica. L'obiettivo è fare in modo che aree come quella di fianco all'Ikea, il Mall di Baganzola e l'ex Bormioli possano essere le prime a trovare una soluzione e ripartire».

L'assessora rivolge infine «un sentito ringraziamento va al settore Pianificazione e sviluppo del territorio e ai progettisti del Piano, che con competenza e dedizione hanno reso possibile questo risultato. Grazie al loro impegno, Parma si dota di un Piano che non è solo un documento tecnico, ma una leva strategica per il suo sviluppo futuro».

Luca Molinari

© Riproduzione riservata

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